A Castel Marciano, un paesino sul mare vicino Trieste una ragazzina scompare. Ha sedici anni, è bionda, bella, innocente e si chiama Laura. Se questo incipit vi ricorda “Twin Peaks” niente di strano, l’omaggio è dichiarato dagli autori de “Il Silenzio dell’acqua” Jean Ludwigg e Leonardo Valenti, veri appassionati della serie cult diretta da David Lynch.
Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti sono i protagonisti di questa nuova serie crime diretta da Pier Belloni e targata Mediaset in onda su Canale5 a partire dall’8 marzo (la seconda in onda domenica 10) e per 4 prime serate.
“Adoro i Gialli – dice Daniele Cesarano direttore della Fiction Mediaset – e il pubblico li ama particolarmente”. “Il Silenzio dell’acqua” è scritto come un classico dove il pubblico è portato a cercare la verità scoprendo lentamente i segreti e i misteri che coinvolgono i personaggi.”
Il piccolo borgo di Castel Marciano (nome inventato) è il teatro della tragedia che colpisce la famiglia di Anna (Valentina D’Agostino), madre di Laura e in modo diverso, i componenti di una piccola comunità dove tutti si conoscono, dove i segreti e i risentimenti così come le colpe vengono da lontano, attraverso gli anni e le generazioni.
Le indagini iniziano subito con a capo il vice questore Andrea Baldini (Giorgio Pasotti) amico di famiglia della ragazza scomparsa e padre di Matteo (Riccardo Maria Manera) ex fidanzatino di Laura. “Un paese tranquillo – dice Pasotti – dove tutti sono amici (o sembrano esserlo) e questo fa vivere Andrea in un costante conflitto interiore tra le indagini e la tutela anche giuridica delle persone che conosce e che ama.”
Un drammatico evento arriva a complicare ancora la vita di Andrea che nonostante tutto vorrebbe tenere le indagini all’interno del commissariato locale. Come un uragano piomba sul paese Luisa Ferrari (Ambra Angiolini) ruvida vice questore mandata dalla città, pronta ad arrivare presto alla conclusione delle indagini senza guardare in faccia nessuno.
“Volevo che il mio personaggio risultasse credibile tanto quanto quello dei miei colleghi uomini – dice la Angiolini – perché non esistono donne che fanno bene il vice questore, ma solo dei bravi (o non bravi) vice questori”.
Felice di essere la protagonista di una fiction e di aver ottenuto la parte “nel modo giusto e corretto” attraverso un provino. “I provini si fanno per capire se un attore è giusto per il ruolo – dice Cesarano – e non per sapere se è bravo, se non è bravo non lo chiamiamo proprio”.
Atmosfere grigie in contrasto con la luce e la bellezza del paesaggio “il riferimento – dice Pier Belloni – sono le grandi serie straniere (come la pluripremiata serie britannica“Broadchurc” la cui protagonista Olivia Colman si è aggiudicata il premio Oscar 2019) ma soprattutto la cinematografia nordeuropea dove, spesso e volutamente, la perfezione del bello si scontra con l’imperfezione dell’animo umano”. Così un progetto nato come crime “è diventato con mia grande gioia – prosegue il regista- un film drammatico e un thriller psicologico…dove un evento drammatico non è causato dall’ignoranza o dal degrado ma dai nostri reconditi difetti”.
Con le musiche di Ralf Hildenbeutel “colonne sonora con trame texture religiose..suoni fragili e fumosi che sottolineano il lato oscuro della situazione”. Tra gli altri interpreti Caterina Biasol la giovane Laura, Camilla Filippi, Thomas Trabacchi, Carlotta Natoli, Claudio Castrogiovanni, Giordano De Plano che interpreta Dino, l’ambiguo bidello della scuola, Lorenzo Adorni.
Ludovica Mariani