Intervista con Rodolfo Laganà

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In principio era Toro Seduto, figura del leggendario capo Sioux. Invece ora potremo conoscere un altro indiano, con tanto di copricapo fatto di piume e un perfetto travestimento di pellerossa. Dopo lo straordinario successo della scorsa stagione al Salone Margherita con Toro Sedato, è tornato da 7 febbraio, sempre nello stesso teatro, a grande richiesta, Rodolfo Laganà in Toro Sedato reloaded, il sequel con nuove sorprendenti rivelazioni.

Rodolfo, parliamo di questo Toro Sedato reloaded

In realtà è lo stesso spettacolo dell’anno scorso. Non è che nel giro di un anno si può stravolgere completamente una piece. Diciamo che quest’anno – spiega a Visum – ci sono due nuove canzoni, e delle novità nel cast: al posto di Deborah Johnson, che era con me sul palco l’anno scorso, c’è Jacqueline Ferry, attrice, cantante, ballerina, molto brava, che ho conosciuto quando ho fatto tempo fa Full Monty; lei interpretava mia moglie. E’ rimasto invece il musicista Sasà Flauto, che ha composto le canzoni che canterà Jacqueline”.

Cosa c’è di diverso veramente?

Lo spettacolo è più curato, più bello, ci sono più canzoni, il finale è cambiato e registicamente parlando, è più completo nei movimenti coreografici con belle luci di scena”.

 

Perché Toro Sedato?

E’ un gioco di parole che è piaciuto a me e agli altri due autori Paola Tiziana Cruciani e Roberto Corradi. Si vuole raccontare la vera filosofia del romano – commenta l’attore capitolino – che tante volte gioca ‘a fare l’indiano’. Insomma si gioca ironicamente su chi fa finta ‘de nun capì’. Fai finta di non capire per convenienza, quando devi trovare parcheggio, quando hai una scusa per non fare cose serie che dovresti fare”.

Che c’è nel futuro di Rodolfo Laganà?

Fino al 3 marzo sarò in scena con questo spettacolo, poi inizierò le prove di una commedia scritta e diretta da Stefano Reali, intitolata Amici per la pelle, che mi vedrà accanto a Massino Wertmuller. Il debutto è previsto a fine marzo al Teatro Sette”.

Un pensierino alla televisione?

Ce lo sto facendo, c’è qualche cosa in ballo. Ma prima di tornare in tv ci devo pensare non una ma cinquemila volte. Non è che oggi la tv mi entusiasma più di tanto. Sarà uno spettacolo che mi vedrà protagonista. Mi piacerebbe – conclude – anche tornare a lavorare con Paola Tiziana Cruciani, come una volta quando facevamo quegli sketch nel varietà Al Paradise con la regia di Falqui. Ne sarei felice se ce ne fosse la possibilità. Se son rose fioriranno”.

Giancarlo Leone

 

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