Enzo Iacchetti sta rappresentando dallo scorso 5 marzo al Teatro Sala Umberto il suo one man show dall’accattivante titolo di “Libera nos Domine”, regia di Alessandro Tresa.
E’ uno spettacolo assolutamente particolare, che va capito, studiato, ponderato e poi “digerito”, anche se con l’ausilio di un efficace amaro, vuoi per la personalità un tantino “sconosciuta“ del Iacchetti che siamo abituati a televedere, vuoi per la scenografia variegata che lo accompagna, ma particolarmente per le musiche tra le quali primeggiano Gaber e Guccini, oltre a Franzoso, Faletti, Jannacci.
Vari gli argomenti trattati, vuoi in forma comica, vuoi in maniera vagamente socializzante, quali la dominazione tecnologica che ci invade con i telefonini, la religione, l’amore, lo sport: l’ironia sottile di Iacchetti emerge quando riflette, per esempio, sulla comicità paragonando i politici attuali ai comici di mestiere ed induce a considerare certe problematiche, magari anche attraverso il meccanismo della non considerazione.
Una variegata scenografia accompagna e sostiene l’esibizione dell’Enzo di “Striscia la notizia“ mentre il titolo dello spettacolo è tratto da un Guccini anni 70/80 forse per tendere ad un che di sociale ( e/o religioso?) che vorrebbe i cantautori di quell’epoca come esempi da seguire; certamente il titolo del lavoro è ampiamente sostenuto da cori di genere gregoriano che vivono proiettati alle sue spalle.
Il lavoro resterà in scena fino al 17 marzo continuando ad esprimere la tendenza a comunicare, con ironia non priva da provocazione, quanto siamo prigionieri di temi che andrebbero affrontati con maggiore determinazione, magari anche in forma assolutamente rivoluzionaria, per essere risolti; ma ci speriamo veramente poco.
Andrea Gentili