La Fondazione Fiera di Milano presenta alle Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo a Milano la sua collezione d’arte per la prima volta al pubblico. Organizzata in collaborazione con Intesa San Paolo è visibile fino al 7 maggio 2019 nella Sala delle Colonne della Galleria.
Per la prima volta la Fondazione Fiera di Milano offre la possibilità al pubblico di vedere la sua collezione d’arte contemporanea acquisita dal 2012 alla MIART Fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano. L’esposizione è creata per mettere in evidenza i diversi linguaggi artistici e i materiali delle realizzazioni stesse.
Le opere in mostra sono 43 sulle 82 che compongono la collezione, scelte per mostrare una parte della ricerca contemporanea e moderna dei nostri giorni. L’allestimento che si deve all’architetto Andrea Anastasio mostra l’interno di una casa immaginaria con un successivo gruppo di stanze che mostrano e nel medesimo tempo proteggono le opere. Dal 2012 la Fondazione con i suoi fondi ha acquisito a MIART e a Invested Cap Town Art Fair di Città del Capo un numero di opere d’arte che arricchisce la sua collezione.
La Fondazione Fiera di Milano che dal 2017 conserva nella collezione anche le opere acquisite nel tempo dall’Associazione Amici di MIART, arricchisce il propri catalogo ogni anno acquisendo opere che sono scelte da una commissione presieduta dal Presidente della stessa fondazione e composta da esperti di valore internazionale. La raccolta completa è ospitata nella Palazzina degli Orafi sede della Fondazione.
Prospettive Arte Contemporanea è in effetti un prorogo importante del MIART del quale la Fondazione Fiera di Milano è Partner e Intesa San Paolo Main Partner. Miart è la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea che la Fiera di Milano ha organizzato dal 5 al 7 aprile 2019 nel padiglione 3 di Fieramilanocity dove espongono 185 gallerie di 19 Paesi lavori di artisti moderni e contemporanei, sia noti che emergenti.
La mostra fa parte di Art Week promossa dal Comune di Milano che pone la città come centro culturale internazionale ritornando a come era nella seconda metà del Novecento.
Savina Fermi