Al Teatro Olimpico di Roma, fino al 31 marzo, è in scena il nuovo spettacolo di Maurizio Battista, Papà perché lo hai fatto?, dove il comico fa le sue considerazioni agrodolci fra la vita di oggi e quella di ieri. Quando la romanità è di scena non si può non ridere. E Battista non ha freni: parla, dialoga, interagisce con il pubblico che lo accoglie caloroso.
I paradossi odierni fanno rimpiangere la bellezza e la semplicità di quelli passati, dove l’unico rammarico è scoprire di essere stati felici senza rendersene conto. E’ proprio questo uno dei temi dominanti e ricorrenti presenti in quasi tutti i divertenti spettacoli di Maurizio Battista e anche in questo non si poteva sottrarre a commentare gli eccessi e le stupidità del mondo attuale che spesso ci costringono a guardare indietro per ritrovare una certa concretezza.
Il titolo della spettacolo riprende la domanda che la piccola figlia dell’attore, Anna di due anni, ha posto a lui del perché partecipasse al Grande Fratello Vip. La domanda, forse, riguarda un po’ tutti noi, visto che tante volte facciamo delle scelte sbagliate di cui poi ci pentiamo.
La struttura dello spettacolo ricalca quella dei precedenti, con il pubblico nelle prime file presi di mira, che magari si trovano imbarazzati a rispondere a certe domande, con divertenti commenti sui rapporti di coppia dove è sempre l’uomo ad avere la peggio. La sagace comicità di Battista tende sempre a contrapporre la profondità alla leggerezza e il passato al presente, portando all’esasperazione e al paradosso certi comportamenti della quotidianità.
Alcuni esempi? Le chat di gruppo di scuola, Amazon che ha creato un via vai di pacchi, le madri moderne che accompagnano sui Suv i figli a scuola, mentre nel passato le madri di una volta, quelle toste, li accompagnavano a piedi, tenendoli per mano. Nel passato, dove anche se peggio e senza ricchezze si viveva meglio, era basilare il senso dello stare insieme: al mare ci si andava con tutta la famiglia, con un grande frigorifero portatile che conservava ben bene il cibo preparato con tanta cura a casa: teglie di lasagne, fettine panate belle spesse, vino.
Molto bella in questo spettacolo la scenografia, con luci brillantissime e schermi al plasma, che dà maggiore luminosità alle battute di Battista, che cerca sempre più di condividere i suoi pensieri con il pubblico, che molte volte si trova d’accordo. Tante volte la nostalgia e i ricordi prendono il sopravvento.
Questa volta con il comico, gradita sul palco, la presenza della moglie, Alessandra Moretti, coautrice del testo, che in qualità di cantante, ha duettato con il marito cantando una simpatica canzoncina riguardante l’amore di coppia. La seconda parte dello spettacolo, è tutta all’insegna dell’improvvisazione e del contatto con il pubblico, perché l’attore chiede se ci siano delle richieste, delle gag preferite.
Il pubblico si scatena perché le tematiche proposte da Battista sono sempre genuine e veritiere, poiché riflettono esperienze realmente da lui vissute, anche caratterizzate da sofferenza e nostalgia. Anche questo spettacolo è molto piaciuto al pubblico perché si è arricchito di nuove trovate, miste ad alcune già conosciute ma sempre divertenti, che non stancano anche se riproposte.
Commovente veramente l’ultimo tassello dello spettacolo dove Battista dedica una bella poesia alla madre Anna, scomparsa nel 1980, per la quale il suo dolore sembra rimasto immutato nel tempo. Incredibile la coincidenza di come il mese, il giorno e l’ora della morte della madre, corrispondano a quelle della nascita della figlia, che si chiama per l’appunto Anna. Da vedere.
Giancarlo Leone