Al MARCA di Catanzaro dal 17 maggio al 15 luglio 2019 c’è la mostra “Emilio Scanavino Come Fuoco nella cenere” che presenta opere di grande formato che sono lavori che partono dagli anni 1960 fino a quelli dei suoi ultimi vent’anni. E’ curata da Greta Pretese e Federico Sardella con catalogo bilingue Silvana Editoriale.
Il titolo “Come fuoco nella cenere” si riferisce all’opera che Scanavino (1922-1986) ha presentato alla XXX Biennale di Venezia del 1960 nella sala a lui dedicata. La mostra che parte quindi dal 1960, presenta tutte opere di grande formato provenienti dalle collezioni italiane più importanti oltre a quelle della Collezione Scanavino.
Sono 20 lavori di grandi dimensioni, oli su tela, su tavola e su carta, che sono una selezione delle migliori opere dagli anni ’60 agli anni ’80, e sono gli esempi più validi delle serie tipiche dell’artista che rivelano come la ricerca di Scanavino abbia riguardato una pittura evocativa e piena di presenze. La sua pittura è un presupposto necessario e consapevole di un mondo da evocare attraverso la realizzazione, presupposto che è visibile in tutte la sua ricerca.
Come dichiarato dallo stesso durante una video intervista che si può leggere per intero nel catalogo: “Per me la pittura è condizione. E per condizione intendo il mio modo di vivere, le mie aspirazioni eccetera. …………Ieri il pittore andava all’aperto, dipingeva col cavalletto e faceva il paesaggio. Direi che oggi son cambiate molte cose il pittore ha la necessità di guardarsi di più dentro, di sentire la vita direttamente, meditando certe emozioni, che non son più, diciamo così, panoramiche, ma sono interiori”.
Federico Sardella, uno dei curatori, nel suo saggio al catalogo ha scritto: “Lo spazio sembra aprirsi, incontrare ostacoli, punte, grovigli per poi assorbirli, compenetrarli e sommergerli, spostandosi dal pieno al vuoto, dall’indifferenziato al distinto, dall’esterne all’interno”….La sua pittura è pura emanazione nella quale presenze materiche, fautrici di presagi, sembrano celare qualcosa di inviolabile”.
Emilio Scanavino non dovrebbe aver bisogno di citazioni in quanto notissimo, Basterà dire che è nato nel 1922 a Genova, ha vissuto a Parigi e Londra e nel 1960 ha vinto numerosi premi. Le sue opere sono nei maggiori musei italiani. Pur essendosi ammalato nel 1971, ha continuato a lavorare e esporre fino alla morte a Milano nel 1986. Non volendo classificare la sua personale pittura e scultura, lo si può comunque inserire nel movimento astratto informale.
Una mostra che meriterà un viaggio a Catanzaro.
Emilia Dodi