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    Categories: Arte

Mostre in Mostra al Palaexpo

Titina Maselli Palazzine 1952 olio su tavola cm.71,5x99,2 Collezione Brai Maselli ©Antonio Idini Roma

Con il titolo “Mostre in Mostra Roma contemporanea dagli anni Cinquanta al Duemila” fino al 28 luglio 2019, al Palazzo delle Esposizioni di Roma nella sala della Rotonda, c’è una mostra intelligente per far comprendere come l’arte contemporanea d’avanguardia ci sia stata anche nella Capitale. E’ curata da Daniela Lancioni e promossa da Roma Capitale, organizzata dall’Agenzia Speciale Palaexpo.  

Giulio Paolini
Senza titolo 1964 tavolo di compensato 2 elementi cm.200x150x102 Collezione privata
Milano © Roberto Maroni

 

 

Con questo enigmatico titolo il Palaexpo presenta sei artisti d’avanguardia dagli anni ’50 del Novecento al 2000.

Effettivamente c’è la ricostruzione per quanto possibile aderente, di mostre che Titina Maselli, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Carlo Maria Martini, Jan Vercruysse e Myriam Laplante hanno tenuto in varie gallerie romane.

 

 

 

Luciano Fabro
Vista d’insieme degli Incontri Internazionali d’Arte Roma 1971 ©Massimo Piersanti Roma

Iniziando con Titina Maselli che ha tenuto al ritorno da New York nella celebre Galleria La Tartaruga di Plinio de Martis a Piazza del Popolo, nel 1955; Giulio Paolini che è ancora attivo e ha potuto in parte far ricostruire la sua esposizione tenutasi nel 1964 nella Galleria La salita; Luciano Fabro con Concetto spaziale d’après Watteau del 1967-71-Corona di piombo del 1958-71- L’Italia d’oro- Alluminio e seta naturale del 1971, nella rassegna “Informazioni sulla presenza italiana” a cura di Achille Bonito Oliva, Incontri Internazionali d’Arte del 1971.

Carlo Maria Mariani
La Costellazione del Leone 1981 olio su tela cm.340×450 Roma Galleria Nazionale d’Arte
Moderna e Contemporanea su concessione del MIBACT.

E poi Carlo Maria Mariani con la Costellazione del Leone, Galleria Gian Lorenzo Sperone 1981; Jan Vercruysse, Tombeaux, Galleria Pieroni 1990; Myriam Laplante con Elisir a cura di Lorenzo Benedetto e Teresa Macrì alla Fondazione Volume e The Gallery Apart del 2004:

Le otre 68 opere in visione tra dipinti, sculture e installazioni, permettono al pubblico di fare quasi una passeggiata nel tempo di una città come Roma che dell’arte di avanguardia era fin dagli esordi a conoscenza.

Jan Vercruysse
Tombeaux alla Galleria Pieroni 1990 Roma ©Attilio Maranzano

 

In mostra le foto di Sergio Pucci fotografo, che dalla metà degli anni ’50 ha scattato negli studi di importanti artisti e nelle Gallerie d’avanguardia, che crea una specie di rievocazione storica.

Grazie alla Fondazione Giulio e Anna Paolini e ai prestiti gentilmente forniti da collezionisti stranieri, sarà riproposta la prima personale di Giulio Paolini tra le quali le opere che Achille Bonito Oliva ha fatto esporre alla VI Biennale di Parigi e all’Associazione Internazionale Incontri d’arte.

 

Miryam Laplante
Cavia num.2 Angelo 2004 plastica, stoffa, legno, vetro Collezione privata ©Rodolfo Fiorenza

C’è il grande quadro di Carlo Maria Mariani della Galleria Nazionale di Roma che fu esposto da Gian Lorenzo Sperone nel 1981, dove la figurazione permette di riconoscere a suo modo gli artisti, i critici e i galleristi protagonisti della scena romana.

Del tutto diverso risulta lo spazio dedicato a Jan Vercruysse e ai suoi Tombeaux con la sua rigida sensibilità, prestata dalla Fondazione intitolata all’artista scomparso.

Conclude il percorso la mostra di Myriam Laplante Elisir del 2004.

Questa è la prima di queste esposizioni che si terranno ciclicamente ogni anno.

Emilia Dodi

Emilia Dodi: