Al Teatro Arcobaleno si sono appena concluse le repliche di un piacevole spettacolo dal titolo MINNAZZA, Miti e pagine di Sicilia, che ha visto come unico mattatore uno straordinario Leo Gullotta.
Il bravissimo attore catanese, con la sua presenza, ha voluto dimostrare concretamente una personale solidarietà artistica e umana al Teatro Arcobaleno, mantenendo così una promessa fatta pubblicamente quando questo importante spazio è stato ingiustamente “penalizzato” in materia di contributi ministeriali, vitali ancorchè modesti, per chi fa realmente cultura e spettacolo di livello, spesso sulla propria pelle!
Fatta questa doverosa e nobile menzione, torniamo a Minnazza: si tratta di una statuetta antica, custodita in un museo viennese e raffigurante un corpo di donna con due grossi seni (si spiega così, in dialetto siciliano, l’espressione “minnazza”). Un omaggio, quindi, alla fertilità femminile, che diventa metafora di ricchezza culturale; ed è proprio seguendo questa chiave di lettura che si snoda l’evento-spettacolo, con cui Leo Gullotta ha voluto rendere omaggio alla sua amata Sicilia. E lo ha fatto da par suo, iniziando in modo spumeggiante, entrando dalla platea e coinvolgendo il pubblico.
E poi, sul palco, inizia a ricordare il quartiere della sua fanciullezza a Catania, chiamato “U Fortinu”, e riportandoci indietro nel tempo, facendoci assaporare con la sua parola colori e atmosfere dell’epoca.
Ma Gullotta ha voluto anche leggere brani letterari, poesie, novelle di vari autori, da Ignazio Buttitta a Salvatore Quasimodo, da Leonardo Sciascia ad Andrea Camilleri, da Giuseppe Fava a Luigi Pirandello. Senza tralasciare l’impegno civile, grazie a un omaggio sentito ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fino al pensiero commosso per i migranti vittime del mare.
Partendo dal racconto di una favola popolare, Cola Pesce, per poi spostarsi con grande naturalezza ai ricordi appartenenti “a me carusanza” (alla mia adolescenza).
Nel complesso, abbiamo avuto il piacere di assistere a uno spettacolo interessante e gradevole, assai apprezzato dal pubblico romano, che ha fatto registrare per tre sere il “tutto esaurito”, a testimonianza della stima affettuosa per l’artista, Leo Gullotta, straordinario come sempre, ma anche al Teatro Arcobaleno.
Lo spettacolo è stato concepito e diretto da Fabio Grossi e preziosamente arricchito dalle suggestive musiche per fisarmonica scritte dal Maestro Germano Mazzocchetti.
Uno spettacolo che ci auguriamo possa ritornare in futuro al Teatro Arcobaleno, per consentire a tantissimi altri spettatori di emozionarsi e di commuoversi.
Salvatore Scirè