Al Teatro Prati di Roma è in scena, fino al 2 giugno, ‘Na santarella, una commedia scritta da Eduardo Scarpetta nel 1889 e che ora viene rappresentata da Fabio Gravina e da un gruppo di bravissimi attori. Una commedia comica in 3 atti presentata dalla Compagnia Teatrale Umoristica Quartaparete.
Felice Sciosciammocca ha una doppia vita: di giorno suona e compone musiche sacre come organista del Convento delle Rondinelle, insegnando musica alle educande, mentre di notte di nascosto dalle monache scappa dal convento, scavalca il muro di cinta per andare a Napoli dove, sotto falsa identità con il nome di Arturo Maletti, è conosciuto come autore di operette e proprio ora sta per debuttare con una nuova opera: La figlia dell’imperatore.
Il suo segreto, però, viene scoperto da un’esuberante educanda, un po’ stravagante, Nannina, la famosa santarella, che tanto santarella non è e cerca di bleffare con tutti, specialmente con la superiora, Suor Rachele, avendo con lei un comportamento innocente.
Lo zio di Nannina, il Maggiore Angelo Cannone, anche fratello di Suor Rachele, vuole che la ragazza sposi il tenente Eugenio Poretti, ufficiale di cavalleria. E per questo dovrà lasciare il convento. Di questa decisione l’educanda viene tenuta all’oscuro e le si dice che dovrà recarsi a Roma con Felice Sciosciammocca che dovrebbe accompagnarla, a sua insaputa, dal futuro sposo. Dovrebbero partire la sera stessa ma, proprio quella sera, Sciosciammocca ha la “première” della sua nuova operetta. Che fare?
Santarella, appassionata dell’operetta di Felice, che conosce a memoria, lo ricatta minacciando che se non la condurrà a teatro per la rappresentazione, dove debutta La figlia dell’imperatore, rivelerà alle monache la sua attività licenziosa di autore di operette. Così i due, non partendo più per Roma, si intrattengono in un bar di Napoli, chiacchierano, passeggiano per le vie della città partenopea in attesa della grande serata. La prima donna dello spettacolo, Cesira, ingelosita dalla presenza della ragazza, che crede amante di Felice, per il quale prova attrazione, abbandona la scena per essere sostituita all’ultimo momento da Nannina, la santarella, di cui Eugenio Poretti casualmente si innamora, ignaro che lei sia proprio la ragazza che le è stata promessa in sposa. Lieto il finale: lo spettacolo avrà un gran successo e i due giovani si sposeranno felicemente.
Eccellente, tutto il cast della pièce, che ben si compenetra nei ruoli assegnati. A cominciare da Fabio Gravina, nel ruolo principale di Felice Sciosciammocca su cui si regge molto dello spettacolo. L’attore con le sue battute e con la sua mimica diverte molto il pubblico. Ma non è da meno Claudia Federica Petrella, nel ruolo di Nannina Fiorelli, la santarella, che nel corso della commedia mostra tutta la sua bravura e la sua sensualità, quando si troverà a sostituire sul palcoscenico la primadonna.
Divertentissimo il ruolo di Antonio Lubrano che interpreta il Maggiore Angelo Cannone, così come è bravo Giuseppe Vitolo, interprete di ben due ruoli: Vincenzo, il custode del teatro e Biase, il cuoco del convento. Non sono da meno tutti gli altri attori: Mara Liuzzi (Suor Rachele), Tito Manganelli (Michele, custode del convento e Nicola, l’impresario dell’operetta), Fausto Morciano (il tenente Eugenio Poretti), Patrizia Santamaria (Cesira Perrelli, la primadonna dell’operetta), Elodie Serra (Amelia, altra attrice dell’operetta). Straordinaria la piccola partecipazione del figlio di Fabio Gravina, Giulio, nel ruolo di Peppiniello.
‘Na santarella, una commedia divertentissima ricca di gag, battute al fulmicotone, da non perdere.
Giancarlo Leone