Il Kunst Merano Arte presenta una mostra di un collettivo milanese, Alterazioni Video, che partendo dalle opere pubbliche incompiute nel nostro Paese, ne ha fatto un nuovo stile architettonico. E’ curata da Chritian Rekade direttore artistico del museo.
Nel nostro Paese purtroppo molte sono le opere architettoniche che restano incompiute e questo ha ispirato un collettivo milanese che dal 29 giugno al 22 settembre 2019, presenta la mostra Alterazioni video “La nascita di uno stile” che racconta con un’indagine approfondita come le opere non finite abbiano ispirato questa mostra. Gli artisti-architetti sono: Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masti e Giacomo Porfiri.
Certamente non sono un bel vedere tutte le opere incompiute delle quali il nostro Paese è pieno, e che negli ultimi dieci anni, il collettivo ha documentato con un’indagine capillare tra viadotti, ospedali, carceri, edilizia residenziale, teatri, piscine, biblioteche. Un elenco che sarebbe troppo lungo esporre, che hanno cambiato il nostro paesaggio, creando un nuovo tipo di architettura.
Il progetto di base era dedicato alla mappatura digitale, ma nel tempo si è allargato mediante stampe, video, installazioni, creando uno stile del tutto personale che va oltre l’architettura. Sono 750 le costruzioni non portate a termine, realizzando così un nuovo stile architettonico che il collettivo milanese Alterazioni Video mostra con le collocazioni geografiche, il livello di incompiutezza, la data di inizio e quant’altro, ridefinendo il territorio italiano.
Il percorso della mostra mette il punto sull’incompiuto come nuovo stile con le sue diramazioni ,partendo dai primi lavori legati al progetto come il collage Astronave madre del 2008, che era stato costruito con le sezioni e prospetti di opere non finite a Giarre (CT) e il video Intervallo del 2009, costruito rifacendosi al modello della trasmissione RAI dallo stesso titolo, dove nei momenti di passaggio da un argomento all’altro, si vedevano monumenti e opere italiane per riempire gli spazi vuoti. Fino all’opera video Invitation for a dream del 2018, dove il filosofo francese Marc Auge dialoga con il curatore americano Robert Stori sull’incompiuto.
E poi ancora altre opere prodotte per l’esposizione, e sarà proiettato anche il filmato Turbo Dream dove il Parco archeogico siciliano incompiuto, vede l’interpretazione di Marc Auge in veste di alieno.
In un Paese dove tutti fanno arte, è giusto farla come il collettivo milanese Alterazioni Video, mettendo in luce l’incompiutezza di coloro che dovrebbero sovrintendere a far eseguire i lavori. E’ un modo artistico di denunciare i fatti:
Savina Fermi