Nei Musei Civici di Palazzo San Francesco Cappella Mellerio a Domodossola dal 22 giugno al 3 novembre 2019 c’è una grande mostra dedicata ai più importanti nomi del Futurismo con 70 opere. E’ curata da Antonio D’Amico con un importante comitato scientifico.
Con il titolo “Balla, Boccioni, Depero lo spazio del futuro” sono presentate più di 70 opere che vanno dalla fine dell’Ottocento al divisionismo, al futurismo, fino al 1960. Questo per far comprendere come l’avvento del Futurismo dovuto a Tommaso Marinetti abbia cambiato nettamente il modo di pensare di moltissimi artisti, che tra l’altro sono in mostra, mettendo in primo piano l’uomo, lo spazio e la velocità e non il paesaggio.
Non ci sono solo le opere di Balla, Boccioni e Depero, Dudreville, Dottori e Pippo Rizzo ma anche quelle del secondo futurismo quando questo movimento era condiviso da molti. Infatti l’idea del movimento concretizzatosi in particolare in questi tre artisti si è nel tempo esteso a Crali, Cambellotti, Tato, e molti altri fino ad arrivare a Sante Monachesi. Le opere esposte dialogano con le affascinanti sculture ad altezza d’uomo in legno vestite con abiti del ‘700 della Val D’Ossola, restaurate all’uopo che non venivano più esposte dal 1881.
Non solo ma si potrà ammirare anche l’aereo con il quale Cleo Chavez, avviatore peruviano, che è sospeso sul soffitto di Palazzo San Francesco, volando sul Sempione nel 1910 ha valicato le Alpi. C’è anche un ritratto di Gabriele D’Annunzio proveniente dalla Fondazione Cerulli che ricorda la sua impresa su Vienna nel 1912. La mostra è divisa in tre settori: nel primo si vede mostrato l’inizio del cambiamento mettendo in primo piano la diversità dei paesaggi rispetto al periodo precedente, con le prime opere divisioniste.
Nel secondo, la teoria del movimento prende forma e si vedono le bellissime opere di Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Dudreville, Dottori e Pippo Rizzo. Di Balla prestato dalla Banca d’Italia, c’è Colpo di fucile domenicale. Il terzo settore va fino alla stagione futurista del dopoguerra di Balla, Cambellotti, Tato, Crali, Dottori e altri. Va detto che Depero è rimasto futurista sino alla morte, Boccioni ha cambiato il suo stile prima di altri, Balla è ritornato negli ultimi anni, in modo veramente molto moderno, ad interessarsi del paesaggio.
La mostra è presentata dal Comune di Domodossola in unione con la Fondazione Paola Angela Ruminelli, con il supporto della Fondazione Comunale del VCO, e con la collaborazione del MART di Rovereto e dell’Associazione Musei dell’Ossola con il patrocinio del MIBACT e della Regione Piemonte.
Una mostra veramente di grande interesse anche scientifico.
Emilia Dodi