Con il titolo “Leonardo e i suoi libri La biblioteca del genio universale” dal 6 giugno al 22 settembre 2019 è presentata al Museo Galileo di Firenze la ricostruzione del suo incontro con i libri dei quali era un lettore attivo.
Nell’anno delle celebrazioni leonardiane, il Museo Galileo ha tentato, grazie alla curatela dello studioso e curatore della mostra, Carlo Vecce, che ha redatto in catalogo una dotta ricostruzione, la biblioteca di Leonardo. Leonardo da Vinci pur essendo figlio illegittimo di ser Piero, era amato dal nonno che ha lasciato il suo atto di nascita redatto nel libro di Famiglia come si usava nelle famiglie colte, e Leonardo è di una famiglia di notai.
Si pensa che abbia avuto il suo primo incontro con i libri in famiglia e benchè si conservi solo un suo testo tra i circa duecento che grazie ai suoi appunti si è potuto conoscere, erano nella sua biblioteca. Infatti Leonardo che continuamente viaggiava da Firenze a Roma a Milano e altrove, ogni volta lasciava l’elenco dei testi scritto nei luoghi dove era stato per controllare al ritorno che fossero tutti conservati. Grazie a molti studi si è potuto così preparare quest’esposizione che vedrà esposti 24 manoscritti e incunaboli identificati con i testi da lui utilizzati, affiancati da applicazioni multimediali che consentiranno di sfogliarli e confrontarli con i codici autografi.
In effetti un solo libro di sua proprietà è stato identificato, il trattato di architettura e ingegneria di Francesco di Giorgio Martini, che è conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze dove ci sono le postille autografe dell’artista-ingegnere, scienziato e pittore. E’ inoltre ricostruito lo studio di Leonardo con gli strumenti da scrittura e da disegno che aveva utilizzato. L’intera esposizione è stata realizzata in collaborazione con la Commissione per l’Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo da Vinci, Accademia Nazionale dei Lincei, Biblioteca Centrale di Firenze e grazie a un’équipe di livello internazionale sarà poi pubblicata on-line sul sito del Museo Galileo.
Leggendo la dotta ricostruzione del curatore in catalogo si può conoscere tutto lo svolgere della sua passione per i testi dell’epoca, cosa impossibile fare in questa sede, basterà solo dire che la prima attestazione di libri letti intorno al 1478, si trova su un enigmatico foglio del Codice Atlantico: una serie di citazioni delle Pistole di Luca Pulci dal Trionfo dell’amore di Francesco Petrarca e nelle Metamorfosi di Ovidio. Poi pochi anni dopo il suo spostamento a Milano, Leonardo nel 1482 decise di divenire anche scrittore.
Bisogna dire che i primi due codici, ossia il Manoscritto 8 del 1486-87 ca. e il Codice Trivulziano, sono dedicati all’architettura, all’ingegneria civile e militare, all’urbanistica e alla scienza scientifica. In effetti tutti i testi coincidono con i suoi studi e sono dedicati al suo essere un lettore attivo confrontando le sue idee e non passivo che si accontentava di leggere. Poiché la sua biblioteca è quasi sconosciuta quest’esposizione risulta particolarmente adatta nel ricordo dei 500 anni della sua morte.
Anna Camia