La Fondazione Merz fino al 6 ottobre 2019 presenta la mostra dei cinque finalisti del Premio Internazionale indetto nel 2018. Curatori Claudia Gioia, Samuel Gross e Beatrice Merz.
Gli artisti finalisti presenti in questa collettiva sono: Bertille Bak (Francia 1983), Mircea Cantor (Romania 1977), David Maljkovic (Croazia 1973), Maria Papadimitriou (Grecia 1977) e Unknown Friend che è un duo composto da Stephen G. Rhodes (Usa 1977) e Barry Johnston (Usa 1980), che dimostrano l’internazionalità di questo premio.
Tutti questi artisti pur con diverso metodo di espressione hanno in comune il desiderio di interrogarsi sul presente. Ognuno di questi con linguaggi differenti, con diverse storie individuali, nonostante la diversità di luoghi ha un unico scopo, narrare la vita della comunità alla quale appartiene.
Bertille Bak ha scelto così di raccontarsi personalmente, mentre con le rovine Mircea Cantor evoca la tragedia collettiva. David Maljkovic la memoria e la sua organizzazione in archivio.
Maria Papadimitriou fa l’indagine sul legame sociale, mentre i Unknown Friend nella loro realizzazione tragicomica mettono il punto tra realtà e finzione.
Vincitori nel dicembre 2018, sono stati selezionati da Samuel Gross responsabile artistico Istituto Svizzero, Claudia Gioia curatrice indipendente, Beatrice Merz presidente della Fondazione.
Al termine dell’esposizione una giuria internazionale composta da Manuel Borja Villel direttore del Museo Nazionale Reina Sofia di Madrid, Lawrence Weiner artista, Massimiliano Gioni direttore artistico di New Museum di New York e Fondazione Trussardi Milano e Beatrice Merz, sceglieranno il vincitore.
Importante sarà anche il voto del pubblico che visiterà l’esposizione esprimendo la scelta digitando il sito www.mariomerzprize.org.
Il vincitore del premio che sarà annunciato a Madrid quando presso il Museo National de Arte Reina Sofia si aprirà l’importante esposizione dedicata a Mario Merz, avrà la possibilità di usufruire di un’esposizione personale nel novembre 2020 indetta e prodotta dalla Fondazione.
Noi esprimeremo il nostro voto, quello del pubblico non deve mancare.
Savina Fermi