Senigallia nella Rocca Roveresca dal 2 al 31 agosto 2019 celebra con un’antologica Maurizio Galimberti il celebre fotografo che impiega le polaroid nel suo lavoro artistico. La mostra è curata da Denis Curti.
Non è la prima volta che ci si occupa di quest’artista fotografo che è divenuto celebre impiegando la polaroid, ma questa è veramente un’antologica che mostra tutta la sua ricerca artistica.
Galimberti impiega la fotografia istantanea per creare la serie di foto che hanno molti filoni come i ritratti, i ready made, e la fotografia di viaggio.
Come spiegato dal curatore le immagini: “hanno la particolarità di proporre il soggetto fotografato in composizioni realizzate da tante tessere o tasselli, tutti della stessa dimensione, ma di numero variabile fra un’opera e l’altra. In ognuna delle tessere viene riprodotto il frammento del tutto e nel caso specifico del ritratto utilizzando un accessorio che permette scatti a distanza ravvicinata, ognuno dei tasselli accoglie un particolare del soggetto………..”.
In effetti proprio la ritrattistica è quella che ha permesso al fotografo artista di divenire celebre. Galimberti nato a Como nel 1965 si è sempre dedicato alla fotografia, prima con una fotocamera a obbiettivo rotante con pellicola analogia e poi, lasciando il lavoro di famiglia, dedicandosi all’arte fotografica con la Polaroid.
Va detto che Galimberti si può classificare come artista indipendente dal mezzo adoperato per esprimersi, poiché la sua metodica è certamente estremamente particolare.
La mostra si compone di tre sezioni: quella della ritrattistica dove ha applicato il suo metodo nelle foto di artisti, cantanti, scrittori italiani e stranieri, che gli ha dato la celebrità.
La seconda tematica è dedicata ai ready made seguendo la tecnica adottata in primis da Duchamp, quella di posizionare oggetti d’uso quotidiano detraendoli dal loro contesto, rielaborandoli con lo stile Galimberti. Questo porta ad avere degli scatti a mosaico dove ogni dettaglio messo in luce dalla polaroid è manipolato con vaie tecniche venendo poi sovrapposto all’originale, reinterpretando a suo modo il ready made. La terza sezione unisce le foto di viaggio scattate nel tempo. Si divide in 2 parti: quella dei viaggi a New York dove si nota la vita convulsa che c’è in quella città e, ancora incompiuto, il ciclo scattato in Emilia dove il tempo sembra essersi fermato, dove la vita è ancora a misura d’uomo.
Anna Camia