Con il titolo “Olafur Eliasson. Real time” torna alla Tate Modern, Olaf Eliasson (1967) con una grande mostra dall’11 luglio 2019 al 5 gennaio 2020. L’esposizione sarà la più importante che l’artista ha tenuto in tutto il l’mondo. E’ curata da Mark Godfrey e Emma Lewis con catalogo edizioni Tate Publishing.
Ritorna dopo quindi anni dalla famosa installazione The Weather Project che ha attirato più di due milioni di visitatori, Olafur Eliasson, con una mostra che permetterà di conoscere i vari cicli della sua ricerca artistica e osservare i sui vasti interessi. L’esposizione occuperà non solo gli spazi museali, ma anche la terrazza e sarà la più importante che Eliasson ha tenuto fin’ora nel mondo.
L’esposizione è supportata da Olafur Eliasson exibition Supporter Circle, dai Tate Patrons e dai Tate Members. L’artista ha sempre inteso dare una svolta sociale al suo lavoro e richiede la partecipazione attiva del pubblico sia all’interno che all’esterno degli spazi museali. Tutto questo per creare processi di percezione e reciprocità tra persone creando opere che possono essere fruite da ogni età.
Nella mostra sono presentate 30 cicli di lavori che vanno dalle installazioni giovanili come Beauty del 1993 fino alla pitture e sculture più recenti. Il suo interesse verso le tante forme artistiche netterà anche in luce gli interessi più attuali di Eliasson come i temi della sostenibilità, delle migrazioni, dell’educazione, dell’architettura facendo comprender ai visitatori come queste tematiche facciano parte della sua arte.
Ogni gruppo di opere e installazioni mostrerà tutta la carriera artistica di Eliasson partendo dal 1994 con The Moss Wall, opere create con il lichene originale dell’Irlanda che mostrano le prime ricerche sullo spazialità, i movimenti e i fenomeni naturali, ai suoi esperimenti approfonditi sulla luce, il colore, la geometria, la percezione e la partecipazione, e i suoi lavori più attuali come Stardust Particle del 2016 e altre installazioni. Eliasson intende sviscerare ciò che è importante per coloro che abitano il mondo e le realizzazioni, invitandoci a riflettere sul rapporto fisico e psicologico che permette al nostro mondo di viverli.
La mostra termina con uno spazio dedicato all’impegno di Eliasson sui temi sociali e ambientali che comprende i progetti dedicati alle comunità che si occupano di fornire lampade a energia solare, cosa che ha mostrato varie volte nel mondo. Chiaramente Olafur Eliasson è un artista che concepisce l’arte in ogni sua forma. Recentemente l’artista ha presentato un’installazione di ghiaccio della Groenlandia con lo scopo di sensibilizzare l pubblico e le istituzioni a non compiere azioni che possano ulteriormente portare al surriscaldamento globale.
La mostra andrà poi al Museo Guggeheim di Bilbao dal 14 febbraio al 21 giugno 2020.
Emilia Dodi