Con il titolo “Like a Short of Pompell in Reverse i progress” dall’11 luglio al 22 settembre 2019 nella Casa Museo Jorn di Albissola Marina è visibile la mostra dedicata alle sculture di Salvatore Arancio. E’ curata da Luca Bochicchio con catalogo bilingue edizioni MuDa.
Promossa dall’Associazione Amici di Casa Jorn e il patrocinio del Comune di Albissola Marina e il supporto di Semiosa Gallery di Parigi, c’è la mostra dedicata a Salvatore Arancio (1974). L’esposizione prende l’avvio dalle tante visite che l’artista ha fatto in questa Casa Museo che fa parte del MuDa, affascinato da quanto realizzato dal 1957 al 1973 dall’artista danese Asger Jorn e dal suo assistente Berto Gambetta.
In effetti sono state le creazioni polimateriche e pseudo organiche realizzate nel giardino di questa dimora da Jorn e Gambetta che lo hanno affascinato più che le pur belle e articolate opere d’arte che abitano la casa. Salvatore Arancio è uno scultore che ama come medium artistico la ceramica che impiega in modo molto personale mescolando varie tecniche che conosce benissimo come il lustro, per creare opere che lo fanno essere differente da altri. Questo è dimostrato dal suo successo internazionale e la possibilità, tra l’altro, di aver esposto alla Biennale veneziana del 2017.
L’artista per quest’esposizione ha collaudato una diversa tecnica, quella di sperimentare la creazione delle sculture in argilla direttamente nel luogo che le ispira, quindi lavorando proprio nel giardino di Casa Jorn. Arancio ha voluto creare una sorta di dialogo tra le sue opere e quelle di origine naturale o artificiale, che non si sa nemmeno chi le abbia realizzate o Jorn o Gambetta. Per fare questo si è avvalso della collaborazione di Nuova Fenice di Barbara Arto per le rifiniture e il terzo fuoco, ossia la terza cottura, e di quelle delle Ceramiche San Giorgio per le smaltature di quanto lavorato a Casa Jorn.
La San Giorgio di Albissola ha lavorato per Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Asger Jorn, Gianni Dova e molti altri, e questo è servito a ricreare la collaborazione tra scultura e artigianato. Salvatore Arancio ha voluto in quest’esposizione ricostituire un contatto con l’interpretazione del giardino data da Jorn, immaginando forme, volumi e superfici prodotte dallo stesso ma in forme a divenire: Ciò spiega il titolo della mostra che è una citazione dal libro Guy Debord scritto nel 1972 sul testo di Jorn “Le Jardin d’Albissola realizzato da Ezio Gribaudo. Le sculture sono posizionate in un primo tempo nel giardino e poi lo saranno nello studio.
Una mostra da vedere che completa al meglio la visita alla bizzarra e interessante Casa di Jorn.
Savina Fermi