Buon compleanno Gino Landi!

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Lo scorso 2 agosto, grande festa in una villa del quartiere Bufalotta di Roma per Luigi Gregori, meglio conosciuto come Gino Landi, che, attorniato da amici e personaggi del mondo dello spettacolo, ha compiuto ben 86 anni, un bel traguardo, essendo nato a Milano nel 1933, che ha fatto la storia del nostro teatro e della nostra televisione.

Lo scorso 2 agosto, grande festa in una villa del quartiere Bufalotta di Roma per Luigi Gregori, meglio conosciuto come Gino Landi, che, attorniato da amici e personaggi del mondo dello spettacolo, ha compiuto ben 86 anni, un bel traguardo, essendo nato a Milano nel 1933, che ha fatto la storia del nostro teatro e della nostra televisione.

A soli 15 anni conobbe la passione della danza e da allora ha costruito una carriera fatta all’insegna della danza di qualità. Infatti, parlando dell’arte tersicorea, Landi ha dichiarato: “Un buon danzatore è quello che proviene dallo studio della danza, che l’ha studiata con fatica e disciplina”.

Figlio di due artisti di varietà che caldeggiarono i suoi studi di danza sotto la guida di Oreste Fraboni, debuttò in teatro come ballerino, ma ben presto si accorse di non amare esibirsi davanti al pubblico e scelse di dedicarsi alla composizione coreografica. Nel 1957 la sua firma comparve per la prima volta sulla locandina di Non sparate alla cicogna di Macario, dopodiché fu autore dei balletti di Io e l’ipotenusa del 1959 e di Cieli alti nel 1962. Nel frattempo entrò alla Rai con la qualifica di regista e nel 1958 fu chiamato a realizzare le coreografie per Buone vacanze del 1959 e per Giardino d’inverno del 1961.

Da allora sono stati innumerevoli gli spettacoli che lo hanno visto attivo coreografo, passando con disinvoltura dalla televisione (Il musichiere, le varie edizioni di Studio Uno, le varie edizioni di Canzonissima, Johnny Sette, Il tappabuchi, Doppia Coppia, Milleluci, con Mina e Raffaella Carrà, le varie edizioni di Fantastico, le varie edizioni di Premiatissima) al teatro (da Angeli in bandiera ad Alleluja brava gente, da Aggiungi un posto a tavola – che debuttò al Teatro Sistina di Roma l’8 dicembre 1974 con Johnny Dorelli e ancora continua ad essere messo in scena con le sue coreografie, ora con Gianluca Guidi – a Felicibumta, da Bravo a Rugantino, Un paio d’ali).

Ha conosciuto Pippo Baudo, Raffaella Carrà, le Gemelle Kessler, Antonello Falqui (regista innovativo di tanti varietà del sabato sera), Don Lurio, di cui è stato assistente nelle sue prime trasmissioni di varietà, Garinei e Giovannini, personaggi con le quali ha lavorato e che, come lui, hanno fatto la storia della nostra televisione. Ricordate il Tuca Tuca lanciato nella sesta puntata di Canzonissima 1971 da Raffaella Carrà? Lo inventò lui per la soubrette. Ma non finisce qui: maestro del teatro musicale leggero e regista storico del Festival Internazionale dell’Operetta fin dalla sua fondazione nel 1970, ha firmato, come coreografo o come regista o in entrambi i ruoli, più di trenta produzioni del Festival triestino.

A festeggiare sere fa il suo compleanno, la moglie Rita e il figlio, tanti amici, ballerini e personaggi del mondo dello spettacolo; tra questi abbiamo notato l’attore e regista Gianluca Guidi, le attrici Donatella Pandimiglio (che presto vedremo al Sistina in un cameo nel musical Mary Poppins), Simona Patitucci (recentemente è stata in scena al Colle Palatino di Roma con il kolossal teatrale Divo Nerone, con le coreografie dello stesso Landi), Marisa Laurito, il regista e coreografo Roberto Croce, l’attore Pietro Romano (proprio da un’idea dell’attore, Gino Landi ha messo in scena in teatro Giochiamo all’Operetta, l’ultimo suo lavoro).

Oggi Gino Landi lamenta che agli spettacoli manchi proprio l’idea. “E pensare che chi vede in tv  a Techetechetè pezzi delle vecchie edizioni di Canzonissima o dei varietà con la V maiuscola, li trova bellissimi. E non mi si dica che allora si spendevano più soldi. Se ne spendono tanti anche adesso, solo che si spendono male, molto male. Soprattutto mancano la serietà e la professionalità”.

 

Il coreografo più famoso della tv e del teatro ha fatto di tutto, ma ancora ha un sogno nel cassetto. Quale? “Scrivere un libro che ricordi l’avanspettacolo, che tanta gente, soprattutto i giovani, non ha conosciuto perché risale agli Anni 40 e 50. Il mio cassetto, comunque, è pieno di sogni e non vanno sprecati: per tirarli fuori serve l’occasione ed il momento giusto”. Auguri Gino.

Giancarlo Leone

 

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