La mostra che è in corso dall’11 settembre 2019 all’Università di Verona Polo Santa Marta e in altri luoghi universitari, presenta le opere di 80 artisti di diverse generazioni contemporanei e fa parte di un progetto che vuole sensibilizzare gli universitari all’arte contemporanea. E’ curata da Denisa Isaia.
L’esposizione fortemente voluta dall’Università Verona con AGI Verona fa parte di un progetto studiato proprio dal curatore Denis Isaia volto a interessare gli studenti universitari alla conoscenza dell’arte contemporanea e di conseguenza tutta la città. E’ il frutto di un accordo tra l’Università e AGI Verona, che parte della propria collezione concessa per cinque anni permettendo così che l’arte contemporanea potesse non solo essere vista, ma di coinvolgere gli studenti stessi.
E’ un progetto che prevede nel tempo una formazione in evoluzione di tutta l’arte contemporanea che vedrà il coinvolgimento diretto degli studenti nella realizzazione di convegni, talk, e visite guidate all’esposizione, non solo ma a promuovere azioni di valorizzazione dell’Università stessa permettendo ai giovani, e si spera, anche a meno giovani di recepire l’arte contemporanea. In questo seguendo la linea dell’ex Ministro ora nuovamente Ministro del MIBAC, Dario Franceschini in quanto l’Italia non può essere nota solo per il suo passato, ma deve divenire luogo di osservazione e studio per il presente.
La mostra allestita alla Sede universitaria e in altri luoghi è la prima permanente di arte contemporanea in Italia. Contempla l’arte di differenti generazioni, in particolare degli anni 2000. Gli artisti presenti sono nomi notissimi internazionali come Adrian Paci, Debora Hirsch, Sisley Xhafa, Jorge Paris per citarne solo alcuni e gli italiani Loris Cecchini, Gianni Caravaggio, Christian Chironi e altri.
Il percorso espositivo ideato da Denis Isaia è stato realizzato in collaborazione con l’architetto Francesca Maria Martellono mettendo in evidenza il valore storico dell’edificio, una volta Proviandra delle truppe asburgiche, che farà vedere innovazione e sperimentazione.
E’ un’idea decisamente interessante, valida per tutta la comunità.
Anna Camia