A Milano al Castello Sforzesco nella Sala dei Ducali dall’11 settembre al 15 dicembre 2019, c’è la mostra di artisti che hanno creato opere grafiche sulla scia degli insegnamenti leonardeschi. E’ curata da Giovanna Mori e Alessia Alberti.
Questa mostra nasce da un accordo tra la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e Castello Sforzesco e presenta una serie di opere grafiche di coloro che si sono avvalsi degli suoi studi inserita nel ciclo delle mostre “Leonardo mai visto” che riunisce le iniziative del Castello Sforzesco per celebrare i 500 anni della morte del genio italico.
La mostra presenta nove bellissime opere grafiche realizzate da artisti tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento e raccontano la fortuna dei soggetti trattati da Leonardo che hanno continuato a essere validi nei secoli successivi. I disegni esposti sono del Gabinetto delle Stampe e Disegni del Castello Sforzesco e della Raccolta delle stampe A. Bertarelli.
La mostra parte dal famoso disegno di Leonardo(1505-1506) della raccolta civica del Castello Sforzesco, foglio autentico di Leonardo successivamente ritoccato dagli allievi, che indica lo studio per la testa della Leda su pietra rossa naturale su carta preparata rossa. La leggenda narra che Giove innamoratosi di Leda si trasformò in cigno e da loro nacquero i Dioscuri. Si dipana poi mostrando tre tavole dei “nodi vinciani” motivi decorativi incisi a bulino, realizzati nel ‘400 in un numero eseguo di esemplari nell’ambito della sua bottega.
La serie completa dei nodi vinciani è posseduta dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana che per questa mostra ne ha prestati tre, mentre i giochi di intrecci dei tre nodi saranno ammirati dal pubblico nelle sale delle Assi dove tramite giochi di luci e proiezioni virtuali, vengono messe in evidenza le geometrie degli stessi che si intrecciano sui rami dei gelso il che intendeva mettere in evidenza la sapienza di Ludovico Il Moro.
Una delle prerogative di Leonardo fu quella di disegnare le Teste di carattere che diedero luogo a suo tempo alla ritrattistica di altri artisti come Wenzer Hollard, anch’esso protagonista di una mostra celebrante sempre Leonardo. Durante il percorso espositivo s’incontra una figura con due suggestive teste e uno studio di Giovanni Agostino da Lodi con una testa barbuta che evoca le teste del Cenacolo. La mostra si chiude con il motivo del cavallo con tre rarissimi bulini su carta filigranata della fine ‘400 inizi ‘500 nell’ambito di Antonio da Brescia e gli studi anni Novanta del XV secolo di Zoan Andrea.
Anna Camia