Al teatro Arcobaleno in scena “La principessa della Czarda”

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Ha debuttato con grande successo al Teatro Arcobaleno una famosa e spumeggiante operetta: La Principessa della Czarda, scritta da Leo Stein e Béla Jenbach, con le magnifiche musiche di Emmerich Kálmán.

Andata in scena per la prima volta a Vienna nel 1915, l’operetta ci riporta in classico clima mitteleuropeo, proponendo una trama altrettanto classica: intrecci amorosi e divertenti equivoci, un amore contrastato tra il principe Edvino Carlo e la canzonettista Sylva Varescu, soprannominata “Principessa della Czarda” e fortemente odiata dalla di lui madre Cecilia, che preferisce vederlo sposo di una lontana cugina, la contessa Stasi.

Al ricevimento organizzato per annunciare le future nozze, Sylva si presenterà travestita da nobile bielorussa nonchè moglie del conte Boni, grande amico di Edvino. Ma al cuore non si comanda; e neppure ai colpi di fulmine, così le coppie si invertiranno ed Edvino e Sylva si giurano eterno amore, così come Boni e Stasi. Il tutto grazie anche al barone Feri Von Kerekes, vecchia conoscenza della madre di Edvino, che svelerà un importante segreto: la nobildonna obtorto collo cederà, e l’amore trionferà.

Ovviamente, la storia, così raccontata, potrebbe sembrare banale e scontata, ma questa è proprio la caratteristica dell’operetta, che non si basa su una struttura drammaturgica di peso, bensì gioca sull’ironia, la battuta brillante e soprattutto sulla bellezza delle musiche, che si alternano ai dialoghi recitati.

Il risultato è uno spettacolo assai piacevole e godibile, che gli artisti della “Guarner Bros” ci propongono in maniera divertente e spontanea.

Lo spettacolo, adattato e “contaminato” da Edoardo Guarnera, che ne è anche il protagonista e il regista, si avvale di un cast di ottimo livello. Oltre allo stesso Guarnera, che padroneggia la scena con straordinaria disinvoltura, accanto a lui bravissime Mariella Guarnera e Annalena Lombardi, (rispettivamente nei ruoli di Stasi e di Sylva).

Molto efficace e brillante Matteo Micheli nella parte di Boni. Patrizia Tapparelli è ben credibile nei panni di Cecilia, mentre il divertente generale Rohnsdorff è interpretato da Armando Giacomozzi.  Vincenzo Pellicanò è il barone Feri, che avrà un ruolo importante nel dipanare tutta la matassa.

 

 

 

Alessandro Peccolo ha il doppio ruolo di Miska e del Principe Leopoldo, mentre il soprano Graciela Dorbessan darà vita a sorpresa alla graziosissima Bambola.

 

 

Nel complesso, abbiamo assistito a uno spettacolo pregevole, arricchito dai costumi originali del Re dell’Operetta, il compianto Sandro Massimini. Piacevoli le coreografie di Eleonora Pedini, che ha diretto il grazioso corpo di ballo composto da Maria Diglio, Noemi Di Dio, la stessa Eleonora Pedini, Roberta Rossi e Fabiola Zossolo.

 

Ricordiamo altresì Michela Pavese come aiuto regia, Andrea Franculli per le scene, Fabio Massimo Forzato per la fonica, Giovanna Venzi per il disegno luci e Pietro Nissi per le foto di scena.

Salvatore Scirè

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giornalista e fotografo – commediografo e regista teatraleLaureato in Giurisprudenza, ha studiato lingue straniere e musica. In campo giornalistico si è occupato di vari temi, ma ha sempre prediletto il reportage geografico, formando testi e foto e pubblicando su importanti testate nazionali.E’ autore di tre libri fotografici: Roma nel cuore (Rizzoli Editore l982, prefazione di Carlo Lizzani) Gargano spettacolo della natura (Ed. Magnus 1987, prefazione di Nantas Salvalaggio) Roma colori del tempo (Il Capitello 1989 - II ediz. 2000 - prefazione di Giulio Andreotti). Ha pubblicato il saggio umoristico Donne... maneggiare con cura! (Liux Edizioni 2012)Da 22 anni scrive per il teatro come commediografo; da 16 anni si occupa anche di regia teatrale. Ha scritto una ventina di commedie, tra cui Professione separata! Ciao papà, ti presento mia madre!Cocktail di scambi; C’è un morto giù in cantina!

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