Ha debuttato con grande successo al Teatro Arcobaleno una famosa e spumeggiante operetta: La Principessa della Czarda, scritta da Leo Stein e Béla Jenbach, con le magnifiche musiche di Emmerich Kálmán.
Al ricevimento organizzato per annunciare le future nozze, Sylva si presenterà travestita da nobile bielorussa nonchè moglie del conte Boni, grande amico di Edvino. Ma al cuore non si comanda; e neppure ai colpi di fulmine, così le coppie si invertiranno ed Edvino e Sylva si giurano eterno amore, così come Boni e Stasi. Il tutto grazie anche al barone Feri Von Kerekes, vecchia conoscenza della madre di Edvino, che svelerà un importante segreto: la nobildonna obtorto collo cederà, e l’amore trionferà.
Lo spettacolo, adattato e “contaminato” da Edoardo Guarnera, che ne è anche il protagonista e il regista, si avvale di un cast di ottimo livello. Oltre allo stesso Guarnera, che padroneggia la scena con straordinaria disinvoltura, accanto a lui bravissime Mariella Guarnera e Annalena Lombardi, (rispettivamente nei ruoli di Stasi e di Sylva).
Molto efficace e brillante Matteo Micheli nella parte di Boni. Patrizia Tapparelli è ben credibile nei panni di Cecilia, mentre il divertente generale Rohnsdorff è interpretato da Armando Giacomozzi. Vincenzo Pellicanò è il barone Feri, che avrà un ruolo importante nel dipanare tutta la matassa.
Alessandro Peccolo ha il doppio ruolo di Miska e del Principe Leopoldo, mentre il soprano Graciela Dorbessan darà vita a sorpresa alla graziosissima Bambola.
Nel complesso, abbiamo assistito a uno spettacolo pregevole, arricchito dai costumi originali del Re dell’Operetta, il compianto Sandro Massimini. Piacevoli le coreografie di Eleonora Pedini, che ha diretto il grazioso corpo di ballo composto da Maria Diglio, Noemi Di Dio, la stessa Eleonora Pedini, Roberta Rossi e Fabiola Zossolo.
Ricordiamo altresì Michela Pavese come aiuto regia, Andrea Franculli per le scene, Fabio Massimo Forzato per la fonica, Giovanna Venzi per il disegno luci e Pietro Nissi per le foto di scena.
Salvatore Scirè