Fino al 5 gennaio 2020 alla Fondation Bullukian di Lione (Francia) si può visitare la mostra dal titolo “Le Monde est un invention sans future” di Andrea Mastrovito aperta nel corso della 15° Biennale di Lione. E’ curata da Fanny Robin. Ingresso libero.
Andrea Mastrovito è un artista contemporaneo che si esprime in modi differenti: dal disegno, alla scultura, all’installazione, al video, al cinema e alla performance e questa ricerca si è sviluppata nl corso degli anni. Per questa mostra ha studiato un percorso che si apre nell’Espace Bellecour proprio esponendo l’opera che dà il titolo alla mostra e indica il pensiero sulla circolarità della vita nella quale la natura si sviluppa in forma distruttiva, ricostruendosi sempre nel medesimo tempo in modo circolare quando il lato oscuro della vita, la pesantezza, la follia, vede contrapposta la luce, la rigenerazione, come se si passasse in mezzo a un giardino.
Per questo la mostra è divisa in due sezioni distinte. Il primo lavoro quello che dà il titolo all’esposizione ed è un pavimento ad intarsio lineo di 110 mq. con inserite alcune copertine di libri. L’opera creata appositamente, si divide in sette episodi immortalando alcuni personaggi tratti dal cinema dei Fratelli Lumière. A completamento l’artista li ha scelti inserendoli nel contemporaneo paragonandoli ai protagonisti delle notizie dei quotidiani.
Nel film NYsferatu-Symphony of a Century, in rotoscoping che Mastrovito ha realizzato nel 2017 che verrà proiettato in loop per tutta la durata della mostra, lo script di Munrau trova una rotazione nei nostri giorni. Il tutto corredato da 100 disegni originali corrispondenti ad alcuni degli innumerevoli sfondi utilizzati nel film.
Per completare l’allestimento Andrea Mastrovito ha scelto di esporre Conversazioni una serie di disegni a matita su libri e oggetti che ha realizzato negli ultimi mesi continuando la ricerca iniziata nel 2020.
Attraversando un grande giardino si arriva all’Espace Boissac. Qua l’opera The Man Who Could Work Miracles creata per il luogo, è un disegno a matita litografica lavorato su righelli in plastica a diversi colori che compongono una vetrata in 4 sezioni con superficie di oltre 15 mt. Le storie impresse ineriscono l’uomo e la natura attraverso una serie di rimandi al misticismo, alle biotecnologie e al mito della caverna di Platone. Vicino si trova l’Isola del Dr. Mastrovito, installazione di circa 1200 libri di botanica e zoologia ormai fuori produzione, opera realizzata tra il 2010 e il 2012 che è fortemente iconica del lavoro dell’artista. Animali, colori e ritagli in grande quantità sono disposti in maniera fitta e adattati allo spazio della Fondazione.
Savina Fermi