A Napoli nella Basilica della Pietrasanta-Lapis Museum è in corso un’esposizione dedicata a Andy Warhol visibile fino al 23 febbraio 2020, con oltre 200 opere che riguardano tutto il suo percorso artistico. E’ curata da Matteo Bellenghi con catalogo Arthemisia.
Molte sono state le mostre dopo quella interessante di Roma al Vittoriano che Arthemisia ha presentato in Italia, questa di Napoli però è particolarmente valida perché mette in luce il suo speciale legame con la città partenopea, oltre a focalizzare con oltre 200 opere anche il suo rapporto con il mondo della musica, del cinema e dell’arte, in sette sezioni, cosa che fa comprendere l’importanza dell’esposizione.
Una mostra di Andy Warhol è rilevante perché è colui che ha il cambiato il mondo artistico americano quando con la Pop Art ha invaso il mercato dell’arte e questo mutamento ha fatti sì che l’arte da europea divenisse patrimonio degli USA, questo realizzando la sua Factory perché si potessero elaborare il maggior numero di opere possibili, essendo questa l’idea di un’arte che potesse essere fruita da tutto il popolo. Dato il prezzo delle sue opere è ben difficile che questo possa avvenire.
L’esposizione comprende anche alcuni esempi di disegni rari del periodo pre-pop come segno della sua attività di illustratore che è quella che l’ha portato a divenire Andy Warhol, poco nota al grande pubblico. Una sezione è dedicata al mondo della musica con le cover realizzate per grandi cantanti dell’epoca come Mick Jagger, Billy Squire e Miguel Bosè e i ritratti del mondo della moda con Valentino, Armani e altri. Notissimi e molto visti i ritratti, di Liz Taylor, Marylin Monroe e altri personaggi.
Napoli è presentata attraverso Vesuvius del 1985 e dal Ritratto di Beuys della mostra del 1980 tenutasi nella Galleria di Lucio D’Amelio. Warhol ha sempre dimostrato il suo amore per la città in quanto al tempo del terremoto di Napoli, prendendo spunto da un titolo del giornale il Mattino del 1981, creò Fate presto, la sola opera che porta un titolo in italiano e tutta la serie Vesuvius del 1985. Tanto è stato il suo lavoro che una mostra dedicata a Andy Warhol presenta sempre molte novità.
Emilia Dodi