Fino al prossimo 3 novembre rimane aperta presso il Castello del Buonconsiglio a Trento, la mostra dal titolo Fili d’oro e dipinti di seta. Velluti e ricami tra Gotico e Rinascimento che racconta la storia dei tessuti sacri attraverso quadri e preziosi velluti e ricami tra ‘400 e ‘500.Catalogo Edizioni Castello del Buonconsiglio.
Nelle più belle sale del maniero sono esposte una quarantina di paramenti sacri, oltre a una selezione di dipinti su tavola che ne illustrano funzioni e fogge, in parte presenti nelle collezioni del museo e in parte avute in prestito da altre istituzioni.
Si è difronte alla prima iniziativa che studia questa particolare categoria di lussuosi tessuti ricamati ancora presenti nelle aree dell’intero arco alpino, e pervenuti fino a noi grazie al lavoro di conservazione della Chiesa e alla passione di molti collezionisti.
Questi manufatti artistici testimoniano l’altissimo livello raggiunto dalle botteghe di tessitori e ricamatori italiani ed europei, grazie all’introduzione di innovative soluzioni imprenditoriali, quando ormai si era alle soglie del Rinascimento.
Paliotti, piviali, pianete, dalmatiche, preziose stoffe fiorentine e veneziane dai molteplici ornati, oltre ad alcuni importanti dipinti sacri di Altobello Melone, Michele Giambono, Francesco Torbido, Rocco Marconi, Girolamo di Giovanni e i due magnifici dipinti del misterioso Maestro di Hoogstraeten, raccontano l’affascinante storia di queste preziose opere tessili eseguite tra la seconda metà del XV secolo e primi decenni del XVI secolo.
Si tratta di capolavori in velluto con ricchi ricami in seta e oro prodotti presso centri che all’epoca assicuravano un assoluto grado di perfezione, come Firenze, Venezia e Milano.
Dei veri capolavori a volte inediti che testimoniano gli influssi derivanti da diverse tradizioni tessili, oltre che la circolazione di manufatti importati da grandi centri di produzione transalpini tramite gli intensi scambi commerciali tra la penisola italiana e i fiorenti mercati delle Fiandre e della zona del Reno.
Vittoria Severini