Il Teatro Flaianodi Roma, con la direzione di Antonello Avallone, festeggia il suo secondo anno della nuova stagione, già iniziata lo scorso 26 settembre con lo spettacolo Io & Woody di Woody Allen che ha visto protagonista Antonello Avallone.
Il Teatro Flaiano festeggia il suo secondo anno della nuova gestione. La scorsa è stata una stagione molto impegnativa perché il Teatro veniva da quasi sei anni di inattività, ma ha avuto un buon riscontro artistico anche per il riconoscimento del “Pegaso d’oro” relativo al “Premio internazionale Flaiano”, consegnato ad Antonello Avallone, a Pescara, dopo una serata che ha visto vincitori e protagonisti attori di grande fama come Piera degli Esposti e Gabriele Lavia o giornalisti come Andrea Purgatori.
Quest’anno la stagione è composta da undici spettacoli, con ospiti protagonisti di primo piano del Teatro italiano, con titoli importanti, quasi tutti appartenenti alla drammaturgia italiana.
Il filo conduttore delle scelte di questa stagione, che si presenta sempre più difficile per la nostra categoria, è, ancora e semplicemente, il teatro, il teatro nel suo significato originale, quello di trasmettere emozioni, di denunciare problemi sociali, di affrontare le tematiche dell’uomo di oggi, di essere al servizio della memoria storica di un paese, dove è possibile, con un sorriso, spesso, con una risata, a volte, con momenti di commozione.
Un’altra stagione senza sovvenzioni che affrontiamo con la forza della determinazione e con la spinta emotiva del consenso del pubblico che ci sostiene e apprezza le nostre scelte artistiche.
Abbiamo voluto denominare questa stagione con una frase rappresentativa:“Un tuffo nel passato con uno sguardo al presente” “Teatro Flaiano, un salotto di Teatro”.
La stagione, come già detto, è iniziata lo scorso 26 settembre con lo spettacolo di Woody Allen, Io & Woody, che ha visto protagonista Antonello Avallone.
A seguire, dal 10 al 13 ottobre 2019 Sandra Collodel con “Artemisia, ritratto di Pittora” di Valeria Moretti con Dario Guidi.La scenografia Fabiana è di Marco, con costumi Esseccì, e Musiche di John Clouds.
Si va poi, dal 17 al 20 ottobre 2019 con Enrico Sortino “Paolo Poli, il genio esilarante“ di Salvo Gemmellaro.
Dal 24 al 27 ottobre 2019 è il turno di “SILENCE”
Il silenzio di una donna” scritto e diretto da Sergio Pisapia Fiore.
Dal 31 ottobre al 17 novembre 2019, spazio a Antonello Avallone “IN NOME DEL PAPA RE” di Luigi Magni con Maurizio Ranieri e con Pierre Bresolin, Elettra Zeppi, Cosimo Desii, Ariela La Stella, Matteo Scattaretico, Federico Girelli, Pamela Cavalieri, Luca Tarsia.
Dal 21 novembre al 1 dicembre 2019, va in scena Gennaro Duccilli con “DON CHISCIOTTE DELLA MANCHA” da Miguel de Cervantes, con Maurizio Castè, Simona Sanzò, Eleonora Cardei, Giovanni Sorrentino, Giordano Luci, Ariela La Stella, Antonio Maria Duccilli.
Dal 4 all’ 08 dicembre 2019“LEGITTIMA DIFESA –dossier” con Marta Iacopini, Rossana Colace, Ilenia Costanza, Ilaria Bordenca, Cristiana Esposito, Totò Costanza, introduzione a cura di Alda D’Eusanio.
In scena dal 12 al 22 dicembre 2019 la pièce “2 SVITATI IN ABITO DA SUORA” di Giò Di Colore con Antonella Arduini, Giò Di Colore, Mario Sapia, Luisa Paradiso, Enzo Avagliano, Martina Paiano, Alessandro Bruno.
Dopo Natale dal 26 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020, Antonello Avallone mette in scena “TOTO’, PEPPINO e LA MALAFEMMENA” di Manzari – Anton – Continenza – Avallone
Con Francesco Tuppo e con Loredana Martinez, Giulia Di Quilio, Mario Rosati.
Dal 23 al 26 gennaio 2020 in scena Paola Riolo con “HO FATTO UN SOGNO…ANZI, TANTI!”, con le musiche originali scritte ed eseguite dal vivo dal maestro Mariano Perrella, scritto e diretto da Paola Riolo.
Si prosegue dal 31 gennaio al 09 febbraio 2019 (fuori abbonamento) con Claudio Spadaro Pierfrancesco Nacca che interpretano “Il servitoRe” storie di re e buffoni e re buffoni.
Dal 13 febbraio all’ 01 marzo 2020 è la volta di Antonello Avallone con “CENTRAL PARK WEST” di Woody Allen.
Dialoghi scintillanti, battute fulminanti, in una storia di tradimenti a ripetizione per un gruppo di 4 cinquantenni ricchi e affermati che, non avendo alcun problema di sussistenza, si complicano la vita alla ricerca di qualcosa per cui valga la pena vivere: il tradimento. Una commedia gustosissima, tutta da ridere, dove Allen abbandona tutti i riferimenti colti di cui riempie i suoi film e analizza il comportamento di quattro persone che cercano di rendere la vita peggiore di quella che è. Esilarante.
Giancarlo Leone