Quando l’amore può far paura

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Al Teatro Brancaccino di Roma, fino al 3 novembre, è in scena la pièce Paura d’amare per la regia di Giulio Manfredonia, che vede protagonisti Maria Rosaria Russo e Massimiliano Vado. Lo spettacolo, prodotto dalla Inthelfilm, è tratto dalla pièce di Terrence McNally, Frankie and Johnny in the Clair de Lune, da cui il film Frankie and Johnny, diretto da Garry Marshall nel 1991 e interpretato da Al Pacino e Michelle Pfeiffer.

La trama è nota: lui, Johnny (Massimiliano Vado), appena uscito dal carcere dopo esserci stato per 18 mesi dove ha scontato una condanna per truffa, ma dove ha imparato a cucinare, trova lavoro come cuoco nel ristorante Terra. Lì incontra lei, Frankie (Maria Rosaria Russo) che fa la cameriera e di cui in breve si innamora. Ma lei ha sofferto troppo per gli uomini e in particolare per uno, che l’ha fatta abortire a calci, rendendola sterile.

E’ terrorizzata dall’idea di una nuova relazione, non vuole parlare del passato e, benché attratta da Johnny, fa resistenza alla sua corte assillante. Lo evita, lo insulta, lo mette alla prova, attraversando razionalizzazioni crolli emotivi.

Alla fine lui ci riesce ad entrarle nell’anima, a intromettersi nelle abitudini e nelle relazioni che lei ha costruito sulla sofferenza. Riesce infine anche a farle tirare fuori le parole che gridano gli orrori subìti e ad imporsi come l’uomo della sua vita. Lei smette di avere paura di amare e lo ama.

Una trama d’amore apparentemente simile a quella di tante altre. L’insistenza dell’uomo che cerca con tutte le sue forze di portarla dalla sua parte e tra le sue braccia, fa da contraltare alla tenacia della donna che rimane bloccata nel suo spazio ristretto ma soprattutto protetto.

Lo spettacolo evidenzia un tema alquanto complesso, ma l’intelligenza e la bravura degli attori nonché del regista, permettono di non smarrire la sua profondità, ma piuttosto di alleggerirla, con l’ironia di Massimiliano Vado, con le varie sfaccettature di Maria Rosaria Russo che ben si compenetra nel suo ruolo di donna spaventata dall’amore e con la perfetta sintonia degli altri attori sul palco – che si trasforma continuamente tra ristorante e abitazione di Frankie, con le scene curate da Elisa Bentivegna – che regalano piacevoli e spontanee risate e momenti di riflessioni intense resi nel contempo agili nella mente e nel cuore di chiunque.

Una storia che si ripete, un’emozione che si ripropone e tante paure come quella di amare ed essere amati, del rifiuto, di credere in qualcosa che può finire improvvisamente, di costruire, di ritornare a trovarsi sola, di sperare, di desiderare. Frankie e Johnny sono lontani, poi vicini, poi di nuovo lontani. Ma poi, quasi sul finale, entra in gioco la radio, un programma di mezzanotte che trasmette il Clair de Lune di Debussy e l’amore torna prorompente a vincere e sarà per sempre questa volta.

 

Bravissimi i protagonisti. Massimiliano Vado, nel ruolo di Johnny, ben si compenetra nel ruolo, è un parlatore ossessivo, asfissiante. Eppure il suo corteggiamento, che si avvale della stessa parlantina esibita in ogni occasione, pur irritando è vincente. Spesso la donna irritata perde la sua irritazione perché nelle tante stupidaggini che l’uomo dice, lei coglie il raggio di sole, la sua salvezza.

 

 

La donna, interpretata da un’eccellente Maria Rosaria Russo, mostra le sue varie sfaccettature del carattere ed è proprio quando Frankie confessa in un pianto liberatorio le sevizie subìte dal precedente partner e mostra metaforicamente le cicatrici che nessun uomo al mondo potrà cancellare, ecco che finalmente Johnny viene accettato.

Bravi anche gli attori che fanno da contorno ai due protagonisti principali: Massimo Cagnina, Monica Dugo, Livia Cascarano, Federico Campaiola e Matteo Palmiero.

Paura d’amare è uno spettacolo sicuramente da vedere per le tante emozioni che suscita e che sicuramente piacerà al pubblico che vuole vivere queste belle emozioni.

Giancarlo Leone

 

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