Apre il 12 dicembre 2019 e resta aperta fino al 4 maggio 2020 una fantastica esposizione dedicata a Andrea Mantegna grande artista del rinascimento italiano. Curatori Sandrina Bandera e Howard Burns con Vincenzo Farinella e altri storici dell’arte.
Con il titolo “Andrea Mantegna rivivere l’antico, costruire il moderno” si apre a Palazzo Reale di Torino una grande esposizione incentrata su Andrea Mantegna. Come definito dal titolo della mostra è chiaro come s’intenda far conoscere quest’artista, focalizzando la sua opera come quella di colui che senza rifiutare l’antico ne ha preso esempio per lo sviluppo del moderno nella sua arte, unendo la passione per l’antichità classica a importanti realizzazioni prospettiche e un grande realismo nell’attuazione della figura umana.
Andrea Mantegna sarà spiegato al pubblico partendo dagli esordi straordinari di giovane pittore fino al ruolo importante assunto alla Corte dei Gonzaga prima a Padova e poi a Mantova, mettendo in luce il Rinascimento in Pianura Padana, non solo, ma saranno esposte anche opere di importanti artisti suoi contemporanei in rapporto con lui: Donatello, Antonello da Messina, Pisanello, Paolo Uccello, Giovanni Bellini, Cosmè Tura, Ercole de Roberti, Pier Jacopo Alari Bonaccorsi detto l’Antico, fino ad arrivare al Correggio, insieme a dipinti, disegni, e stampe del Mantegna, a sculture antiche e moderne, dettagli architettonici, bronzetti, lettere autografe e preziosi volumi miniati.
Tutto ciò per permettere di integrare la figura dell’Artista, anche come importante interlocutore nel clima culturale dei grandi umanisti, dando visualità all’Artista nella Corte medievale di Palazzo Madama, dove ci sono delle proiezioni multimediali che precedono e integrano il percorso dando vita a un’esperienza immersiva nei luoghi dove il Mantegna ha espresso la sua arte che non è possibile mettere in luce, se non con la multimedialità come la Cappella degli Ovetari a Padova, la notissima Camera degli sposi a Mantova, la sua casa e l’altrettanto famoso ciclo dei Trionfi Cesare.
Quindi nel piano nobile del Palazzo sono esposte le opere mobili come un pezzo staccato e recuperato dopo un difficile restauro, proveniente dalla Cappella degli Ovetari esposto per la prima volta, salvato dal disastroso bombardamento della seconda guerra mondiale e dalla lunetta raffigurante Sant’Antonio e San Bernardino da Siena del Museo Antoniniano di Padova, nonché lettere, dipinti, disegni e stampe del Mantegna.
Per la costruzione dell’esposizione l’importante Comitato scientifico ha visionato un centinaio di opere che provengono dai maggiori musei internazionali, come il Victoria e Albert Museum di Londra, il Musée du Louvre e il Jacquemart André di Parigi, il Metropolitan Museum di New York e il Cincinnati Art Museum, il Liechtenstein Museum di Vienna, lo Staatlische Museum di Berlino, oltre a quelle di numerosi musei italiani di Milano, di Padova, Venezia, Napoli, Pavia, Torino e Mantova. E’ promossa dalla Fondazione Torino Musei e da Intesa San Paolo e organizzata da Civita Mostre e Musei con catalogo Marsilio Editore.
Emilia Dodi