L’Italia ha trionfato nel corso della 16.ma edizione del Festival del Cinema Europeo di Siviglia, che si è svolto dall’8 al 16 novembre nella città andalusa, raccogliendo numerosi riconoscimenti.
“Cinema noir, fantastico, bellico, sociale, commedia, dramma, intrigo, animazione, fiction… Trentacinque prime mondiali, dei film che hanno appena trionfato nei migliori concorsi internazionali, una ampia selezione geografica e culturale. Quindi, il SEFF arriva un anno ancora alla capitale dell’Andalusia con una offerta migliore, più spregiudicato, più diverso, più giovane” ha dichiarato il vicesindaco di Siviglia, Antonio Muñoz. E con questi dati (più di 220 film, 160 incontri e 30 attività parallele) la 16.ma edizione appena conclusa ha continuato ad andare oltre in un crescendo di pubblico, avverandosi l’appuntamento referente del cinema europeo in una città dove si respira una Settima Arte di storie universali, dimostrando che il nostro cinema è più ricco di quello che si pensa.
Il programma è iniziato con la proiezione di ‘Madre’, di Rodrigo Soroyen, adattata a lungometraggio del corto che ha già avuto grande successo in tutto il mondo (nominato all’Oscar nella 91a. edizione dei Premi dell’Accademia di Hollywood), mentre la chiusura è stata a carico di ‘Adiòs’, di Paco Cabezas, per il cinema andaluso. Così come ‘Una vez màs’ opera prima di Guillermo Rojas con Siviglia come discreta protagonista, o l’imperdibile ‘Intemperie’, di Benito Zambrano (ottima scuola di Sergio Leone). Mentre un autentico omaggio ad altri due maestri del cinema andaluso, Alberto Rodriguez e Rafael Cobos, è stata la presentazione dei due primi capitoli della seconda stagione del genere storico incentrato sulla Siviglia del XVI secolo, ‘La Peste. La Mano della Garduña’, che promette di ripetere il successo della prima serie.
Nella Sezione Ufficiale, è arrivato il vincitore dell’Orso d’Oro nella Berlinale ‘Sinonimi’, del regista israeliano Nadav Lapid, oltre a un film d’animazione dell’artista del comic, vincitore del premio Eisner, dell’italiano Lorenzo Mattotti, ‘La famosa invasione degli Orsi in Sicilia’.
Mentre la sezione ‘Las Nuevas Olas’ (da sottolineare ‘La Mafia non è più quella di una volta’, documentario di Franco Maresco o ‘Camorra’ di Francesco Patierno) ha insistito sulle proiezioni di un cinema coraggioso, diverso, con un ampio ventaglio di donne registe, che riflette uno sguardo fresco basato sui generi classici come il melodramma, il thriller politico e il fantastico.
E non potevano mancare le sezioni dedicate ai bambini e ai giovani (Cinefili del Futuro e Europa Junior), la selezione annuale dei film nominati ai premi dell’European Film Academy, le retrospettive e la selezione Panorama Andaluso, che ha dato prova della qualità della produzione con l’accento speciale di questa terra. Quindi, come ha concluso il vicesindaco, la Cultura a Siviglia in autunno si scrive con la “C” di Cinema in maiuscola!
Difatti, questa edizione ha riunito le figure internazionali: nella sezione ufficiale, sono entrati in concorso Albert Serra (con La morte di Luigi XVI), Roy Andersson (con About Endlessness), Marco Bellocchio (con Il Traditore), Robert Guédiguian (con Gloria Mundi), Bruno Dumont (con Giovanna d’Arco), Abel Ferrara (con Tommaso), Jessica Hausner (con Little Joe), Elia Suleiman (con D’improvviso il Paradiso), Nadav Lapid (con Sinonimi), Joao Nicoalu (con Tecnoboss) e Pietro Marcello (con Martin Eden), offrendo al pubblico produzioni che interpretano la diversità culturale europea e avvalendosi di un cinema ardito e potente, celebrato nei principali festival internazionali, che ha portato lo spettatore a dei luoghi insoliti.
Ogni sezione ha offerto un film diverso dal precedente, col risultato della seguente premiazione:
Al miglior film: ‘Martin Eden’ (l’adattamento del romanzo omonimo di Jack London), di Pietro Marcello, che si aggiudica ‘Il Giraldillo de Oro’;
Grande Premio della Giuria a ‘Technoboss’(uno dei più innovativi) del portoghese Joao Nicolau;
Migliore regia: all’isrealiano Nadav Lapid per il suo film ‘Sinonimi’(implaccabile sul ruolo d’Israele)
Migliore attore: Pierfrancesco Favino per la sua interpretazione de ‘Il traditore’ (Marco Bellocchio);
Migliore attrice ex aequo: Marta Nieto, protagonista di ‘Madre’, di Rodrigo Soroyen, e Zorica Nusheva, interprete di ‘Dio esiste, il suo nome è Petrunya’, di Teona Strugar Mitevska.
Migliore sceneggiatura: al romeno Corneliu Porumboiu per ‘La Gomera’ (rappresentante del suo paese agli Oscar, che intreccia cinema noir e folklore locale dell’isola delle Canarie).
Migliore Fotografia: al romeno Corneliu Porumboiu per ‘La Gomera’ (svolto nella bella isola).
Menzione speciale della Giuria: al film d’animazione ‘La famosa invasione degli orsi in Sicilia’, di Lorenzo Mattotti.
Parallelamente, il Seff ha organizzato una riunione di distributori indipendenti, promossa dall’Istituto di Cinematografia e delle Arti Audiovisuali per un dibattito sulla situazione attuale delle sale cinematografiche, e secondo i risultati, sono i giovani a frequentare le sale ma limitandosi ad un certo genere di film. Quindi, utile per analizzare questo fenomeno e rivedere come far comunicare i programmatori, distributori… con l’obiettivo di diversificare la domanda.
Insomma, l’adolescente ma già maturo festival, nella sezione ufficiale ha delineato una mappa diversa, intergenerazionale e trasversale dell’attuale cinema europeo e riconferma il ritorno a Siviglia di alcuni vecchi maestri insieme a promettenti valori con una filmografia breve ma solida.
Carmen del Vando Blanco