Quando Rob Becker scrisse nel 1995 questo intelligente lavoro basandosi anche su studi antropologici, di psicologia, sociologia ed anche di mitologia, dette vita ad un monologo che da allora ha fatto il giro del mondo con un sold out di almeno dieci milioni di spettatori.
Lo spettacolo, un vero e proprio fenomeno di costume, già rappresentato in Italia da uno sfolgorante Maurizio Colombi ha avuto anche una sua trasposizione dall’americano all’italiano e da quest’ultima lingua addirittura al dialetto lombardo. Il 2 dicembre scorso il palcoscenico del Teatro Ghione ha ospitato proprio Maurizio Colombi e la sua band che sotto la intelligente, sofisticata regia di Teo Teocoli ha veramente esaltato il pubblico con la sua irresistibile ed intelligente, elegante comicità.
Il monologo si basa su uno sguardo quanto mai approfondito sulla vita di coppia intesa come battaglia tra due sessi uguali, opposti, complementari, uno sguardo attraverso il quale vengono evidenziate, con grande senso dell’ironia, le incomprensioni tra i due sessi deducendo poi, tutta la serie di fraintendimenti che possono venire a crearsi.
Ciò che si coglie maggiormente è il messaggio d’amore che sorge all’interno della coppia che, sebbene apparentemente formata da due essere tra loro uguali e contrari, si evidenzia invece come alcova naturale di grandi ed umanissimi sentimenti.
Non vi è dubbio che ogni spettatore si riconoscerà nel “lui” della coppia o nella “lei” e tanto basta a qualificare lo spettacolo, grandioso, che il Ghione ha ospitato, purtroppo, soltanto per una serata.
L’interpretazione di Colombi e l’assai meritevole particolare che va in scena uno spettacolo che, pur toccando argomenti “delicati”, riesce a non calpestare mai il terreno della volgarità. Una vera e propria lezione di eleganza che Colombi ha saputo cogliere ed inserire nel suo lavoro di trascrizione dal testo originale.
Andrea Gentili