E’ approdato finalmente a Roma, al Teatro Sistina, dove rimarrà fino al 6 gennaio, Mary Poppins. Il musical, basato sulle storie di P.L. Travers e sull’omonimo film della Walt Disney. Una produzione della World Entertainement Company che vede protagonista una magistrale Giulia Fabbri. La regia è firmata da Federico Bellone.
Quando si mettono le mani su un grande classico si può sbagliare, tutto può diventare pericoloso. Ma anche correndo dei rischi si possono ottenere grandi successi. Mary Poppins è sicuramente uno dei capolavori di Walt Disney, una storia per famiglie, ma con importanti temi sociali che, nella sua versione cinematografica del 1964, vedeva, come protagonista, l’eccellente Julie Andrews e il bravo Dick Van Dyke.
La storia di Mary Poppins la conosciamo tutti. Ci troviamo a Londra dove i coniugi Banks sono in cerca di una nuova tata per gli incontrollabili figli, Jane e Michael. E’ a questo punto che fa la sua comparsa Mary Poppins, pronta a far vivere ai bambini tante avventure magiche e indimenticabili. Ma a beneficiare della presenza della nuova tata non saranno solo i bambini, ma anche gli stessi coniugi Banks.
Mary Poppins. Il musical che, dopo essere stato l’anno scorso a Milano, è approdato finalmente al Teatro Sistina di Roma, per rimanerci fino al prossimo 6 gennaio 2020, non ha deluso le aspettative dopo una valida e capillare campagna promozionale che lo ha preceduto.
La versione teatrale si è rivelata un’opera di altissimo livello, curata in ogni minimo dettaglio, portando in scena uno spettacolo tutto da godere. La storia della tata più famosa del mondo l’abbiamo vista adattata ai giorni nostri, dove spariscono le lotte per il suffragio universale, con i coniugi Banks che si confrontano con i problemi che ora colpiscono le coppie di oggi, come la mancanza di comunicazione, le divergenze nell’educazione dei figli e le crisi di lavoro.
Magistrale protagonista, nei panni di Mary Poppins, è Giulia Fabbri, in un ruolo che sembra fatto su misura per lei, ben cucito addosso a lei. Inutile fare il paragone con Julie Andrews: Giulia Fabbri, che avevamo già visto nell’ultimo Grease e in Footloose, dà prove ottime nel canto, nella recitazione, regalandoci una tata intelligente e sarcastica. La sua Mary Poppins è severa al punto giusto, dolce e autorevole. Fa magie, lasciando di stucco la platea: tira fuori dalla sua borsa magica oggetti, con lei i giocattoli prendono vita e lei vola sul palco con il suo ombrello.
Bravissimi e spontanei i piccoli attori che interpretano i ruoli di Jane e Michael Banks: Giulietta Rebeggiani e Riccardo Antonaci.
Tutto il cast è convincente: Alessandro Parise e Floriana Monici, nei panni dei coniugi Banks, fanno da alter ego a Mary Poppins e Bert, il suo amico. Rigido e complessato lui, insicura e innamorata lei, sono convincenti nei loro ruoli e capaci di dare ai loro personaggi una caratterizzazione che premia.
Bravi i domestici Roberto Tarsi (Robertson Ay) e Antonella Morea (Mrs. Brill), la scatenata, grintosa e colorata Simona Patitucci (Mrs. Corry) che parla uno strano e divertente brasiliano, l’indemoniata Lucrezia Zoroddu Bianco (Miss Andrew, che vorrebbe prendere il posto di Mary Poppins quando lei se ne va per un breve periodo), per non dimenticare Davide Sammartano, che ben interpreta il ruolo complesso di Bert, lo spazzacamino amico di Mary Poppins.
Ottimo il cameo dall’eleganza raffinata di Donatella Pandimiglio, che interpreta la vecchietta dei piccioni: un passaggio breve ma intenso e commovente in cui la Pandimiglio, come sempre, dà una prova d’attrice magistrale (nell’attuale versione di Mary Poppins in scena a Londra, il suo ruolo è interpretato dalla cantante Petula Clark). Fondamentale in ogni musical che si rispetti la musica, con gli storici brani del film adattati nella versione italiana del musical da Franco Travaglio: “Come è bello passeggiar con Mary”, così come colpisce la nuova canzone “Tutti insieme”.
Poi ci sono le note famosissime di pezzi entrati nella leggenda come “Supercalifragilistichespiralidoso”, “Cam caminì”, “L’aquilone”, “Un poco di zucchero”, il tutto impreziosito dall’orchestra dal vivo diretta dal maestro Andrea Calandrini.
Imponenti, meravigliose e magiche le scenografie curate da Hella Mombrini e Silvia Silvestri, degne dei migliori teatri di Londra e New York, dove la dimora dei Banks si trasforma in una sorta di casa delle bambole con il panorama di Londra alle spalle, dove sono curati con attenzione gli esterni del parco e la banca, le statue del parco si animano, il giardino si colora, le stelle appaiono.
Uno spettacolo nello spettacolo. Coloratissimi i costumi di Maria Chiara Donato. Tutto è perfetto: uno spettacolo dove recitazione, canto e ballo si sposano perfettamente. Emozionanti alcune coreografie di Gillian Bruce, che sono una garanzia, come la scena della giostra nel parco, la visita dei bambini in banca, la sfilata degli spazzacamino e la “battaglia” tra le due tate (Mary Poppins e Miss Andrew).
Il regista Federico Bellone firma una regia di Mary Poppins incredibile, appropriata perché sembra che si trovi a suo agio con le produzioni Disney.
Mary Poppins. Il musical è quanto di meglio sia giunto in Italia fino ad oggi. Finalmente anche noi italiani abbiamo le possibilità di sperimentare le magie di Broadway senza dover volare negli Stati Uniti. Roma, dopo Milano, si conferma una grande metropoli pronta ad aprirsi anche alle produzioni teatrali di altissimo livello.
Mary Poppins. Il musical è la dimostrazione tangibile che le produzioni italiane, quando c’è impegno e qualità, possono tenere testa a quelle d’oltreoceano. Uno spettacolo imperdibile che fa emozionare, facendo passare dalla risata alla lacrima, con una disinvoltura non facile da trovare.
Giancarlo Leone