Emilio Vedova a Palazzo Reale di Milano

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Allestimento Mostra Emilio Vedova Palazzo Reale di Milano Foto Marco Cappelletti

Fino al 9 febbraio 2020 Palazzo Reale di Milano presenta un’importante mostra del grande artista del ‘900 Emilio Vedova(Venezia 1919- 2006) questo anche per celebrarne i 100 anni dalla nascita. E’ promossa da Milano Cultura, Palazzo Reale, Fondazione Emilio Annabianca Vedova. Curatore Germano Celant.

Emilio Vedova al ciclo degli oltre 300 dpi

E’ la più importante esposizione dedicata al Maestro veneziano per il centenario della nascita  che fa seguito al volume Vedova in America di Skira, seguito dalla mostra Emilio Vedova di Georg Baselitz a cura del grande pittore tedesco ai Magazzini del Sale di Venezia, un filma a lui dedicato con regia di Tommaso Pessina e  lettura dei diari da parte di Tony Servillo presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e la riedizione del libro del 1960 “Pagine di diario”, con la stessa veste grafica voluta al tempo dal Maestro.

Emilio Vedova al lavoro Dischi Venezia 1985 foto Paolo Mussat Sartor Torino

La mostra è presentata con un progetto e un allestimento per la Sala della Cariatidi di Palazzo Reale come luogo ideale per poter documentare il linguaggio artistico del pittore con opere che vanno dagli anni ’40 agli anni ‘90 e un’ambientazione dello Studio Alvisi Kirirmoto di Roma che prevede la costruzione di un muro lungo 30 metri e alto 5 circondato da una struttura luminosa indipendente che attraversa il salone diagonalmente quasi cambiandone la severità architettonica come sarebbe piaciuto a Vedova.

Emilio Vedova
Absurdes Berliner Tagebuch 64 Plurimo 3

Sono esposte sia a muro che sul pavimento circa 60 opere delle quali alcune anche di grandi dimensioni tra cui il celebre ciclo Absurdes Berliner Tagebuch ’64. Il percorso, progettato per mostrare l’intero universo artistico di Vedova con la forte componente scenografica dell’ambiente, fa apparire nelle due parti contrapposte i contributi all’arte moderna e contemporanea portati dall’Artista. Partendo dai dischi degli anni ’60 per arrivare ai plurimi con le grandi tele e ai dischi posati sul pavimento degli anni 80-90, si rileva il contributo all’arte internazionale di Emilio Vedova.

Emilio Vedova al Ciclo dei Dischi Venezia ’85 -2-300 dischi

 

In effetti dagli anni ’50 Vedova cambia l’astrazione con un segno libero, drammatico e incisivo relativo alla sua gestualità. Questo metodo molto personale ha permesso di non ascriverlo ad alcun movimento, che non sia quello impulsivo ed emotivo dell’artista. Quindi niente arte concettuale o minimale. Negli anni ’70 emergono i rigidi movimenti dei Plurimi, il ciclo Lacerazione del 77-78 i Plurimi binari di pari data come se la sua fantasia fosse incanalata ma ci fosse comunque la pulsione irrazionale dell’arte.

 

Emilio Vedova
Ciclo ’62 BB6

Dopo le sue collaborazioni con Luigi Nono degli anni ’60 e’80 si apre un nuovo ciclo nell’arte di Vedova con una serie di grandi dipinti di un materialismo cromatico assoluto, passando alla costruzione dei Dischi, grandi dipinti in tondo che possono essere esposti a terra o su pareti. Una cronologia delle sue opere è messa in visione nella Sala del Piccolo Lucernaio con le note biografiche della sua vita.

Emilia Dodi

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