Si apre al Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro una importante mostra di Grafica del ‘900 della Collezione dei Musei Vaticani. I nomi presenti sono tra quelli dei maggiori artisti che si sono cimentati con questa tipologia. Resterà visibile fino al 29 febbraio 2020.
Quest’ importante esposizione dal titolo “I segni del Sacro. Le Impronte del Reale. La grafica del Novecento nella Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani” è un progetto che ha richiesto una selezione tra le 4000 opere che sono nella Collezione per presentarne circa 150 dove fanno parte i più bei nomi dell’arte del ‘900 che hanno voluto cimentarsi anche in questa tipologia.
Non è affatto vero che la grafica possa essere considerata meno rispetto alla pittura o scultura, perché tra l’altro esige da parte degli artisti una conoscenza tecnica e una validità nel segno che, non tutti posseggono. Il segno deve essere sicuro, affidabile, nitido con qualsiasi metodologia lo si impieghi, sia punta secca, xilografia, incisione e quant’altro, il che non è certo di tutti. Eppure a parte i nomi del Dürer, del Rembrandt e di pochi altri non ci si rende conto del valore di questo tipo di arte. Tra l’atro è meno valutata perché considerata ripetitiva.
A questo proposito come scritto da Micol Forti responsabile della collezione arte contemporanea dei Musei Vaticani, nel suo saggio al catalogo dice:“E’ il segno tracciato sulla matrice o sulla lastra da custodire l’idea originaria dell’artista, o viceversa è l’immagine finale , quella che appare sul foglio , esito ultimo di una serie imprecisabile di passaggi, il risultato di una visione estetica? Eppure proprio il carattere duplicabile, di un’opera seriale –non importa se di traduzione o di invenzione – ha rappresentato il carattere innovativo e rivoluzionario di questo ambito, la possibilità di essere veicolo di diffusione e trasmissione, di contaminazione e trasformazione, tra serie e singolarità del mondo delle immagini”. Questo per far comprendere che non è la serialità che ne diminuisce il valore.
Certamente una collezione di grafica pretende di essere custodita con molta cura, non accetta la luce diretta, né può essere dimenticata la temperatura alla quale la carta, supporto privilegiato, deve sottostare e molto altro, ma una collezione di grafica come quella dei Musei Vaticani è talmente interessante e internazionale che è un piacere poterla ammirare. La Collezione d’Arte Moderna dei Musei Vaticani risale all’apertura verso gli artisti che fece Papa Paolo VI ed è continuata nel tempo.
Fare un mero elenco delle opere degli artisti in mostra risulterebbe inutile, diciamo solo che parte da un artista incisore di vaglia come Luigi Bartolini, passa a Boccioni, Braque, Bucci, Cambellotti, Chagall, Denis, Ernst, Mirò, Morandi, Nolde, Pechstein fino a Viani, citando solo i nomi più noti al pubblico.
Una mostra che ha richiesto un lavoro di selezione non facile che piacerà certamente al pubblico.
Emilia Dodi