Last Christmas nei cinema italiani

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Last Christmas con la regia di Paul Feig è una commedia sentimentale ispirata dall’omonima celebre canzone (che festeggia 35 anni dalla prima uscita) di George Michael di cui la protagonista è un’appassionata fan.

Goffa e pasticciona Kate attraversa le strade di Londra vestita da una pelliccetta di finto leopardo e trascinandosi appresso un trolley con dentro tutto quello che le serve, compreso il sogno di diventare una famosa cantante.

Sempre alla ricerca di un posto dove passare la notte (i divani degli amici cominciano a scarseggiare) ha un lavoro quasi stabile in un negozio di addobbi natalizi dove, vestita da elfo, vende tutto l’anno improbabili decorazioni cinesi (alcune orribili come il gibbone di Natale!) nel negozio gestito da ‘Santa’ (Michelle Yeoh) che, nonostante la straordinaria capacità di Kate di mettersi nei guai, continua a darle fiducia.

Last Christmas con la regia di Paul Feig è una commedia sentimentale ispirata dall’omonima celebre canzone (che festeggia 35 anni dalla prima uscita) di George Michael di cui la protagonista è un’appassionata fan. Kate è interpretata da una spumeggiante Emilia Clarke nota al grande pubblico per essere Daenerys Targaryen, la Madre dei Draghi ne Il Trono di Spade.

Ben lontana dall’essere una guerriera, in Last Christmas questa novella Bridget Jones (ma se possibile ancora più jellata e maldestra) colleziona insuccessi in tutti i campi, dai provini miseramente falliti ai contatti umani resi difficili dal suo scanzonato cinismo e che naufragano nel mare dei disastri che suo malgrado combina.

Il più problematico è il rapporto con la famiglia in particolare con l’ansiogena madre Petra (una deliziosa e ironica Emma Thompson) proveniente dalla ex Jugoslavia, come tutta la famiglia, che intona malinconici canti popolari e continua a sentirsi una profuga salvo poi incolpare altri “stranieri” dei problemi della società.

In quella che si potrebbe definire la prima commedia natalizia anti Brexit con tanto di denuncia sociale (l’episodio di razzismo nel bus è un esempio) che la Thompson, che firma soggetto e sceneggiatura, si/ci regala proprio in questi giorni in cui l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea sembra più vicina.

 

Sulle note di alcune tra i brani più famosi degli Wham e del solo George Micheal (compreso l’inedito postumo This Is How) la svolta sentimentale nel film arriva con la comparsa di Tom (Henry Golding) un ragazzo bello, positivo, fiducioso. Lui è l’opposto di Kate e dopo le prime inevitabili frizioni, il cinismo di Kate cede all’entusiasmo del giovane.

Tom insegna alla ragazza a guardare ‘in alto’ per scoprire tutto quello che di bello non vede concentrata come è sui problemi quotidiani e chiusa nel suo egoismo.  L’abbiamo saputo all’inizio del film, Kate ha rischiato di morire e solo un trapianto di cuore ha potuto salvarle la vita. Ma sarà compito di questo enigmatico giovane uomo dare alla ragazza la gioia di vivere, il coraggio di affrontare i propri limiti, la capacità di dare e ricevere amore.

 

Sullo sfondo una Londra scintillante di luci natalizie, in luoghi meravigliosamente noti (Albert Bridge, Piccadilly, Savoy Theatre, Leather Lane Market), ma anche piena di piccole strade romantiche e giardini segreti (Phoenix Garden) Last Christmas non tradisce chi da una classica commedia natalizia si aspetta amore, buoni sentimenti e qualche lacrima. Con tanti momenti di allegria e un finale a sorpresa.

Ludovica Mariani

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