Al Museo Civico di Castelbuono (PA) dal 15 dicembre 2019 al 12 aprile 2020 c’è la mostra di sei artisti contemporanei dal titolo “ MIGRATION” in collaborazione con StadtMuseum di Düsseldorf, e Janco-Dada Museum di Ein Hod. Curatrici Susanna Anna, Laura Barreca, Raja Zommer-Tal, con Alessandro Pinto per il Museo di Castelbuono.
Sono sei gli artisti che presentano le loro opere: Oren Fischer, Nadar Mitz, Margherita Moscardini, Edith Oellers, Klaus Richter e Francesco Simeti, che partecipano a questa esposizione itinerante, coprodotta da tre musei con la Fondazione Federico II, che presenta l’evento conclusivo del programma BAM Biennale dell’Arcipelago Mediterraneo di Palermo, il festival del teatro, musica, e arti visive dedicato ai popoli e alle culture dei paesi che si affacciano nel Mediterraneo.
Migration dopo il Museo di Castelbuono andrà al Janco- Dada Museum di Ein Hod e infine allo StadtMuseum di Düsseldorf. Sono tre Paesi che esprimono in modo differente la loro idea sull’immigrazione, analizzando le prospettive e le diverse problematiche a latitudini differenti. Il progetto vuole coinvolgere i musei nei loro ruoli di osservatori. Questo viene fatto attraverso la scelta di sei artisti selezionati di differenti nazionalità.
Il programma comprende circa 20 opere degli artisti:Oren Fischer, Hadar Mitz, Margherita Moscardini, Edith Oellers, Klaus Richter, Francesco Simeti, che intendono indagare le diversità geografiche, politiche e economiche sull’immigrazione, sulla loro importanza storica generata dalle precarie e disperate condizioni di vita, dalle violenze, dalle guerre, e con la globalizzazione l’accentuato divario tra popolazioni ricche e povere.
Come afferma Laura Barreca:” Migration è un progetto nato dalla collaborazione di tre istituzioni culturali nel cuore del Mediterraneo e dell’Europa, unite dalla necessità di confrontarsi non solo sulle questioni migratorie, ma più ampiamente sul ruolo dei musei sulle modalità con cui possono contribuire criticamente a comprendere la realtà contemporanea attraverso l’arte”. Mentre Raya Zommer-Tai israeliana scrive: “La mia idea curatoriale si riferisce allo stato in cui una persona prende la decisione di lasciare il suo paese quando la sua vita e la sua libertà sono in pericolo. Questa era la condizione degli ebrei in Europa prima e durante l’Olocausto”.
Per Sunna Anna relativamente alla presenza di multiculturalismo presente in Germania: “Nel Museo della città di Düsseldorf la storia della città coincide con la storia della migrazione. Pertanto, la collaborazione con colleghi artisti tedeschi, italiani e israeliani è più che appropriata. Un clima cittadino sociale, liberale e multiculturale ha caratterizzato fin dall’inizio la piccola città sul Reno”.
Altrettanto si può dire delle dichiarazioni degli artisti presenti in mostra che con parole e modalità differenti, ribadiscono il loro impegno artistico e sociale sulla questione.
Anna Camia