Alle Gallerie degli Uffizi nella Sala Detti e Sala del Camino c’è fino all’8 marzo 2020, un‘importante e nuova esposizione dedicata ai “I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento”.
L’esposizione è nata dall’idea di mostrare con disegni e stampe come i soffitti lignei siano una componente integrante degli edifici, sia dal punto di vista funzionale che costruttivo. L’idea dell’esposizione è nata dopo il crollo avvenuto a Roma del soffitto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, e servirà certamente a sensibilizzare e avere maggior cura del nostro patrimonio che è unico al mondo. Con quest’intento è la prima volta che il Gabinetto dei disegni e delle Stampe degli Uffizi dedica una mostra a un singolo elemento costruttivo, poiché conserva numerose testimonianze grafiche dei soffitti, soprattutto rinascimentali, della loro costruzione e del loro ornamento.
Questo patrimonio in mostra è stato rafforzato dai fogli del Louvre, del Museo di Stato di Stoccolma, dalla Biblioteca di Storia dell’Arte e Archeologia, dal Museo di Roma, dagli Archivi di Stato di Roma e Firenze, ricomponendo così l’identità ideologica e pratica delle Arti figlie del Disegno, così come le definiva il Vasari, che la specializzazione attuale ha separate fino a renderle estranee tra loro.
Estrapolando quanto scritto nel dotto saggio al catalogo da Eike D. Schmidt e Claudia Conforti, la mostra si riferisce al fatto che il soffitto non è solo un elemento costruttivo, ma anche un mezzo per mostrare la figuratività. Infatti per la prima volta esposto al pubblico, c’è un rarissimo pezzo di soffitto trovato a Ercolano che conserva ancora tracce di colore. Inoltre ci sono disegni di artisti che ritraggono gli stucchi e le pitture della Domus Aurea e altri monumenti romani.
Per il Rinascimento c’è un cassettone quattrocentesco in castagno, restaurato all’uopo, intagliato dal fiorentino Giovannino de’ Dolci per il Salone del mappamondo di Palazzo Venezia, su incarico del Papa veneziano Paolo II Barbo, che conserva il suo stemma. In mostra anche i disegni per i soffitti di Michelangelo, Peruzzi, Giuliano e Antonio da San Gallo il giovane, del Vasari, del Salviati, e un disegno di Carlo Maderno. Questo è il periodo nel quale si esaltavano gli artisti che erano di stanza nella Roma dei Papi.
In effetti i lacunari (cassettoni) sono serviti alla sensibilità analitica di Wu Yuren, artista cinese che ne ha creato uno in oro, concavo e convesso, e anche all’opera di Claudio Parmiggiani che è stato chiamato a restaurare e reintegrare nella villa pinciana del Cardinale Ferdinando de’ Medici, i cinquecenteschi soffitti perduti. Antico e moderno si uniscono per dare nuova vita ai “cieli dell’uomo”. Una mostra diversa dal solito e quindi particolarmente interessante.
Emilia Dodi