Il MAMBO di Bologna nella Project Room promuove l’attività della Galleria de’ Foscherari, una delle eccellenze bolognesi per l’arte contemporanea, mostrando il lavoro di questa dagli anni ’62 al 2018. L’esposizione sarà visibile fine al 1 marzo 2020.
Il MAMBO nell’intento di fa conoscere, come solitamente, le eccellenze culturali bolognesi presenta ora il lavoro che la Galleria de’ Foscherari ha condotto dalla sua fondazione nel 1962 al 2018. Lo storia della galleria stessa fondata da Enzo Torricelli con in seguito Franco Bartoli e Pasquale Ribuffo si è sempre fondata su due linee ben precise, l’attenzione alla tradizione criticamente consolidata e l’interesse per la ricerca e la sperimentazione.
Oltre a queste due linee che sono state il filo conduttore dell’opera della galleria, si è affiancata anche l’attività editoriale rappresentata da cataloghi, monografie, collane di quaderni specifici, curata da Pietro Bonfiglioli, oggi ristampati e citati nella pubblicazione “Il notiziario della Galleria de’ Foscherari (1965-1989)” che esce in occasione di quest’esposizione curata da Vittorio Boarini. Questa mostra è anche un riconoscimento che il MAMBO vuole dare a Pasquale Ribuffo mancato nel 2018.
L’allestimento propone una scelta di materiali storici, foto, documenti, cataloghi, locandine, inviti a una selezione di opere di artisti c he sono stati esposi nel periodo clou della de’ Foscherari come: Pier Paolo Calzolari, Mario Ceroli, Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Marcello Jori, Sophie Ko, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Claudio Parmiggiani, Concetto Pozzati, Germano Sartelli, Mario Schifano, Vedovamazzei, Gilberto Zorio.
Lungo l’esposizione si possono incontrare le prime performances di tre artisti come Pirro Cuniberti, Luciano De Vita e Concetto Pozzati che danno spettacolo dipingendo sulle pareti della galleria Tre progressioni. L’evento è ricordato in un quaderno con un testo scritto per l’occasione dallo storico dell’arte Eugenio Riccòmini. Per le avanguardie e le postavanguardie fino agli anni ’80 ci sono ancora Ceroli, e poi Schifano, Fioroni, Angeli, Gilardi, Pistoletto, Adami, Del Pezzo, ma anche Fontana, Melotti, e i “padri nobili” come Duchamp e Man Ray. E poi lo sguardo agli emergenti come Manai, Jori, Mainolfi. Negli anni ’80 si arriva alla neoavanguardia con Luigi Ontani con il suo rientro alla pittura.
Potendo si dovrebbe ancora continuare, e parlare degli anni fino al 2018 dove c’è lo sperimentalismo video e cinematografico, della quale si è occupata Lola Bonora, che presenta gli artisti della videoarte italiana. La Galleria però non tralascia mostre importanti come quella di Gilberto Zorio, la personale di Ceroli e quella alla memoria di Concetto Pozzati. In effetti tutta la storia della de’ Foscherari fino ad oggi.
Emilia Dodi