Sino al prossimo 13 aprile 2020, nella splendida cornice di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, sono visibili le opere del pittore Giuseppe De Nittis (1846-1884) raccolte in una rassegna dal titolo De Nittis e la rivoluzione dello sguardo. Curatele di Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi, e Hélène Pinet.
Palazzo dei Diamanti dedica un’antologica a Giuseppe De Nittis, che seppe rileggere in chiave più che attuale l’evoluzione creativa dell’arte del pittore, privilegiando lo sguardo rapido della realtà per tradurla con immediatezza sulla tela attraverso inquadrature audaci, tagli improvvisi, prospettive sorprendenti, favorite da una sapiente resa della luce e delle atmosfere. Paesaggi assolati del sud Italia, ritratti, affollate piazze di Londra e Parigi, rappresentano un mondo fugace e transitorio, “impresso” dall’artista in una serie di istantanee, che aprono la strada al progresso.
Pur senza dimenticare le esigenze del mercato e facendosi interprete del gusto delle esposizioni ufficiali, De Nittis abbracciò quella “rivoluzione dello sguardo” che segna l’avvento della modernità in arte, a cui nella Parigi di fine Ottocento contribuisce il confronto tra la pittura e i codici della fotografia e dell’arte giapponese che egli studiò e collezionò.
Il maestro, di origini pugliesi, si formò nella cerchia della cosiddetta Scuola di Resìna, un raggruppamento di artisti inclini alla sperimentazione e a una pittura a diretto contatto con la natura.
Fin dalle prime opere, infatti egli si dimostrò capace di una pittura ariosa, caratterizzata da composizioni originali e da una fattura pittorica priva degli artifici dell’accademia.
Questa volontà di abbandonare le rappresentazioni codificate per concentrarsi sulla modulazione della luce e dei toni mediante una pittura apposta direttamente sul supporto, trova una eco singolare negli esiti raggiunti dalla fotografia coeva e che ormai da qualche anno stimolava i pittori a cercare nuove formule espressive attraverso l’inquadratura e la resa dei valori tonali e luministici utili alla restituzione degli effetti atmosferici.
Non è un caso infatti che nell’ambito dell’esposizione si possano ammirare celebri fotografie d’epoca firmate dai più importanti autori del tempo quali Edward Steichen, Gustave Le Gray, Alvin Coburn, Alfred Stieglitz ed Henri Lemoine oltre ad alcune delle prime immagini in movimento dei fratelli Lumière.
Per questa occasione una delle sale espositive della dimora storica, è stata interamente riservata a bambini e ragazzi. Offside Kids è il nome dello spazio dove per la prima volta si potranno sperimentare giochi di inquadratura, composizione e invenzione tutto ad altezza e dimensioni di bimbo.
Vittoria Severini