Questo capolavoro di Francis Veber che la critica ha unanimemente catalogato come un capolavoro a livello mondiale della comicità viene oggi è stato ripreso, tradotto da Filippo Ottoni, dalla ineguagliabile coppia Nicola Pistoia e Paolo Triestino che lo hanno portato in scena al Teatro Ghione sino al 26 gennaio.
Un uomo deluso, aspirante al suicidio perché abbandonato dalla moglie, prende in affitto una stanza d’albergo all’interno della quale vorrebbe portare a termine il suo drammatico progetto.
Un altro, un pericoloso killer incaricato di far fuori il testimone di un omicidio, si trova a prendere in affitto la stanza contigua a quella del prossimo suicida. I due hanno, ovviamente, aspirazioni diverse: il primo vorrebbe morire, il secondo vorrebbe porre fine ai giorni del testimone di cui sopra, che dovrebbe trovarsi a passare sotto la finestra della stanza da lui occupata.
Ralph, questo il nome del killer, sta diligentemente per portare a compimento l’incarico che gli è stato affidato, quando entrano in scena alcuni personaggi anacronistici ed assai divertenti: la ex moglie di Pignon (l’aspirante suicida), il suo nuovo compagno, un cameriere ed uno stravagante poliziotto. Proprio mentre Pignon passa all’azione per suicidarsi, il suo tentativo provoca l’allagamento della stanza con la conseguenza che Ralph, temendo l’arrivo della polizia…………
Interpreti della messinscena e registi dello spettacolo sono, inutile a dirsi, Paolo Triestino e Nicola Pistoia che nello svolgimento dell’esilarante lavoro sono stati affiancati da Antonio Conte, Loredana Piedimonte, Matteo Montaperto ed Alessio Scardelli, tutti egualmente bravi e molto pregnanti.
Assai appropriati e significativi i costumi di Lucrezia Farinella.
Oltre alle emozioni, molto ma molto divertimento.
Andrea Gentili