Dopo il recente successo di “Una bugia tira l’altra” di Ray Cooney, al Teatro Tirso de Molina ha debuttato un’altra bellissima commedia dello stesso autore dal titolo “Il letto ovale”, ancora una volta firmata – nell’adattamento e regia – da Matteo Vacca che ne è anche brillante protagonista, insieme a Marco Morandi.
Non è semplice raccontarne la storia, un classico intrigo di situazioni, di scambi di persone, di bugie improvvisate a fronte di una serie di imprevisti; bugie che non fanno altro che complicare ulteriormente le cose. Diciamo che è lo schema stilistico, efficace e spesso esilarante, che caratterizza le commedie di Ray Cooney.
Nel caso specifico, ci troviamo in casa di Filippo Marchetti, editore di libri per ragazzi, e di sua moglie Giovanna. La coppia ha programmato di uscire la sera: e qui cominciano gli imprevisti.
La famosa “casa libera” è sempre stata appetibile dai più. E così inizia la cameriera tedesca Karla, la quale si organizza la serata con Andrea, l’arredatore – anzi, “decoratore d’interni” – il quale, apparentemente effemminato, si rivela invece maschio a tutti gli effetti.
Purtroppo, anche Enrico (il socio di Filippo), ha conosciuto in chat una segretaria di nome Susanna che promette bene; e quindi chiede all’amico-socio le chiavi dell’appartamento per una serata bollente. Non immaginando neppure lontanamente che pure sua moglie Linda ha chiesto le chiavi di casa a Giovanna, per un’avventura hot con un tale Valter, uomo d’affari bolognese.
In effetti, il polo d’attrazione di questa casa è il letto ovale che l’arredatore Andrea ha voluto installare: evidentemente la forma stimola numerose fantasie proibite e trasgressive.
Inutile dire che l’appartamento in questione risulterà piuttosto “affollato”, anche perché piomba in casa inaspettata una nota scrittrice sarda, la signora Eleonora Rossini, che vorrebbe affidare ai due editori tutte le sue opere, ma a condizione che siano persone di assoluta integrità morale!!!
E’ facile comprendere come si ingarbuglieranno tutte le carte e sarà complicatissimo per i padroni di casa gestire tutto questo andirivieni imprevisto e imprevedibile: nascondigli improvvisati, entrate, uscite, bagni, studi…. tutto servirà a gestire il turbinoso evolversi degli eventi e degli arrivi imprevisti.
Il risultato è una commedia deliziosa, ben recitata e ben diretta, interpretata da un cast di ottima qualità. Matteo Vacca ha diretto la commedia con ormai collaudata conoscenza dei ritmi e delle caratterizzazioni: come attore, lui stesso dà vita a Filippo, un personaggio brillantissimo, che cerca disperatamente di gestire una situazione totalmente inattesa; Marco Morandi (Andrea) è bravissimo nel fingersi tendenzialmente gay: ne viene fuori un ruolo assai divertente, caratterizzato da una notevole vis comica. Veronica Pinelli fa un figurone nella parte della moglie Giovanna, così come Manuela Bisanti è perfetta nei panni di Linda, moglie trasgressiva che sa di essere a sua volta tradita dal marito, Enrico, a sua volta efficacemente interpretato da Giancarlo Porcari.
Brave Valeria Sandulli, nell’insolito ruolo della teutonica Karla, e Annalisa Amodio, nelle vesti della signora Eleonora Rossini, caratterizzata da un buffo accento sardo, mentre il ruolo “comicamente piccante” di Susanna è affidato ad Annalisa Aglioti, scelta quanto mai indovinata. Bizzarro e divertente anche il personaggio di Valter, cui dà vita e forma Alessandro Cecchini.
Nel complesso, abbiamo assistito a una commedia assai piacevole, caratterizzata da ritmo sostenuto e da grande comicità, il tutto all’interno di un meccanismo drammaturgico perfetto e ben collaudato.
Uno spettacolo che consigliamo vivamente ai nostri lettori. Da vedere assolutamente!
Salvatore Scirè