Alla Sala Umberto di Roma, poi in tournée lo spettacolo di Michela Andreozzi per la regia Massimiliano Vado, intitolato Le figlie di E.V.A. In scena Maria Grazia Cucinotta, Michela Andreozzi e Vittoria Belvedere. Con le attrici Marco Zangaro. Visum ha incontrato le protagoniste della pièce.
La pièce racconta la storia di un ricco e potente uomo che raggira tre donne molto diverse tra loro e che non si sopportano a lui legate per diversi motivi. Saranno proprio Elvira, la sua segretaria, Vicky, la moglie tradita e Antonia, una professoressa di latino (le iniziali del nome del titolo E.V.A.) a trovare il modo per vendicarsi di quel sindaco disonesto, Nicola Papaleo. La regia è firmata da Massimiliano Vado, mentre l’autrice è la stessa Michela Andreozzi. Con le attrici Marco Zingaro. La commedia segna il debutto assoluto sul palco di Maria Grazia Cucinotta.
Michela, come è nata l’idea di questa commedia, visto che lei è l’autrice del testo?
“Da un soggetto cinematografico che avevo scritto con Vincenzo Afieri. Volevo lavorare con Vittoria, che conoscevo artisticamente, e con Maria Grazia con cui avevo fatto amicizia durante un Festival e mi era piaciuta tanto, soprattutto il suo lato spiritoso, decisamente inedito. Ci siamo messi alla ricerca di un testo – spiega l’autrice del testo – ma non si trovava nulla che ci soddisfacesse davvero. Così con Grazia Giardiello abbiamo deciso di sviluppare per il teatro questa idea che era nata per il cinema. Ha funzionato”.
Come è riuscita a convincere la Cucinotta ad affrontare per la prima volta il palcoscenico a 50 anni?
“Credo con serietà, paradossalmente perché si tratta di una commedia. Volevamo lavorare insieme, avevo questa idea di personaggio da cucirle addosso (il testo è stato sviluppato su di noi, su misura) e lei mi ha dato fiducia”.
Maria Grazia, perché ha deciso di mettersi in gioco solo adesso a teatro, a 50 anni?
“Questa è la mia prima volta in teatro, ho sempre avuto la fobia del palco. Sono veramente felice di aver iniziato con una commedia. Anche questa è una novità per me. Devo ringraziare Michela, Vittoria e Marco che insieme al regista Massimiliano Vado mi hanno fatto superare la mia più grande fobia. Si può sempre imparare nonostante 33 anni di carriera ed io sono felice di sperimentare”.
Che personaggio interpreta in questa commedia?
“Nella commedia interpreto il ruolo di Victoria, una donna ricca, viziata che non ha mai avuto un problema in vita sua, sposata con il sindaco. Vive in una sorta di mondo parallelo – dice a Visum – fino a quando non si trova catapultata nel mondo reale, a causa del marito, che la lascia in diretta nel suo programma preferito per scappare con una modella. Lì comincia il suo incubo che si trasformerà in una crescita e soprattutto a prendere conoscenza della vita reale”.
C’è difficoltà oggi nel trovare ruoli in cinema e in tv?
“Nulla è facile nel nostro lavoro!! Non lo è mai stato, ma io non mi lamento, non sono una bulimica del video, mi piace anche stare alle spalle della camera, mi piace la regia, la produzione e soprattutto lavorare con i giovani e farmi rapire dal loro entusiasmo”.
Michela, in tre aggettivi come può definire il suo spettacolo?
“Il ‘nostro’ spettacolo direi. Tre aggettivi? Brillante, femminile, energico”.
Vittoria, che personaggio interpreta in questa commedia?
“Il mio personaggio è Antonia, una professoressa di latino, supplente e con la sindrome di ‘Tourette’ che vive costantemente sotto ricatto di questo politico corrotto e meschino, Nicola Papaleo. Per ottenere un posto fisso, deve far prendere la maturità al figlio ignorante e tossico”.
Che rapporto c’è fra voi tre attrici, tre primedonne?
“Il rapporto che c’è con Michela e Maria Grazia, oltre a stimarle entrambe, è un rapporto tra amiche che vivono girando per i vari teatri d’Italia, come se fossimo sempre in gita scolastica. Ridiamo molto e siamo molto affiatate. Il segreto, secondo me, è che siamo semplicemente affermate professionalmente e privatamente”.
E’ vero che prima di andare in scena mangia tanti sacchetti di patatine influenzando le altre?
“E’ vero: mangiamo sempre tutte le sere un pacchetto di patatine a testa. In realtà è colpa mia, sono io che ho trasmesso questo vizio a tutte e due. Io prima di andare in scena ho bisogno di sale, non so perché e il pacchetto di patatine è il modo più veloce per assumerlo appagando anche la fame. Naturalmente rubandone qualcuna ogni sera, alla fine hanno capito che dovevano comprarsele anche loro”.
I vostri progetti futuri?
Andreozzi: “Sto scrivendo il mio terzo film e il prossimo spettacolo, anche se comunque fino al 2021 gireremo con Figlie di E.V.A. per il terzo anno di repliche. Ci vogliono!”
Belvedere: “Sicuramente la ripresa di Figlie di E.V.A. per il terzo anno e poi ancora Teatro, teatro, teatro”.
Cucinotta: “Finita la tournée di Figlie di E.V.A. ho due film in cantiere e la presentazione di un docufilm diretto da Carolina Boco e prodotto da Corrado Azzolini per la Draka Film produzione, che parla della violenza sulle guardie mediche… un progetto impegnativo che tratta un problema sociale serio”.
Giancarlo Leone