Nelle sale cinematografiche uscì nel 2010 e fu uno dei maggiori successi del regista e autore Ferzan Ozpetek. I due grandi interpreti non protagonisti, Ilaria Occhini e Ennio Fantastichini, ottennero il David, ma altri premi prestigiosi salutarono l’opera: cinque Nastri d’argento, quattro Globi d’oro, quattro Ciak d’oro, premio speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York. Stiamo parlando del film Mine Vaganti che dopo una piccola tournée in giro per l’Italia, ha debuttato in “prima nazionale” al Teatro Ambra Jovinelli, per rimanerci fino al prossimo 1° marzo.
Quando Ozpetek – al suo debutto nella prosa – scrisse la sceneggiatura del suo ottavo film con Ivan Cotroneo ottenne i diritti teatrali convinto che prima o poi avrebbe portato il suo lavoro sul palcoscenico. E così è stato. Ci tiene molto a definire questo spettacolo: “la sua prima commedia italiana. Sono molto contento di questa trasposizione. Ancor prima che debuttassimo, i teatri dove eravamo attesi, compreso questo, dove ci sentiamo a casa nostra, finalmente tornati a Roma dopo 25 repliche, erano già tutti esauriti. Ciò che ci emoziona è la reazione del pubblico, di come ha risposto, di come ha reagito. Sul palco 11 attori e tutti sono protagonisti sullo stesso piano, 11 attori coinvolti nello spettacolo”.
“Con gli attori per la loro scelta ho un sesto senso, è molto soddisfacente la loro recitazione e sono molto bravi nei dettagli, nei piccoli gesti. Dopo il grosso successo di un film così, portandolo in teatro abbiamo rischiato, ma è stata una scommessa vinta, abbiamo creato esteticamente uno spettacolo di livello”.
Ed ancora Ozpetek a parlare: “Più di una volta mi era stata offerta l’occasione di fare teatro, ma avevo sempre rifiutato. Dopo tante insistenze per Mine Vaganti alla fine ho ceduto. Lo spettacolo ha avuto talmente tanto successo, che lo andremo a fare in Spagna, a Madrid, con attori spagnoli. La Germania e la Francia mi hanno richiesto il testo per leggerlo, ma devono venire in Italia a vederlo. Non mando niente. Ci ho preso gusto a fare teatro: sicuramente farò un altro spettacolo, ma non tratto dai miei film. Questo è un evento, è stata un’eccezione, ma il pubblico vuole novità”. Soddisfatto di questo spettacolo anche Francesco Pannofino che interpreta il ruolo di Vincenzo Cantone, il capo famiglia, il padre –padrone che nel film era interpretato da Ennio Fantastichini, recentemente scomparso.
“Ogni volta il pubblico a fine spettacolo ci decreta fragorosi applausi ed è grato per aver visto uno spettacolo spettacolare, dove recitano anche gli oggetti. Ogni sera prima che inizi la pièce dedico un pensiero ad Ennio Fantastichini. A lavorare con Ferzan mi sono trovato splendidamente. Lo spettacolo è nato pian piano durante le prove fino ad arrivare ad un bel livello. E’ cresciuto scena per scena. La pièce si può definire – spiega Pannofino – la tragedia di un uomo ridicolo, dove un padre non accetta che il figlio sia gay. Ma posso dire, perché l’ho testato con i miei occhi, che tanti padri venuti a vedere lo spettacolo e che hanno un figlio gay, dopo si sono sentiti rincuorati. Mine Vaganti è uno spettacolo dai contenuti delicati dove la famiglia e l’omosessualità vengono affrontati con una certa libertà d’espressione, perché Ferzan è molto bravo a capire la psicologia degli uomini e a carpirne le caratteristiche giuste”.
“Apparentemente sembrava un testo complesso, prima dei vari spettacoli pensavamo di non venirne a capo, poi tutto è andato a posto. Il pubblico come noi diventa protagonista – commenta – perché platea e galleria rappresenta la piazza del paese dove la storia è ambientata. E’ stata un’idea di Ferzan. Non nascondo che c’è stata una certa ansia nel proporre a teatro un successo cinematografico. Al cinema c’è un altro linguaggio narrativo, ci sono i primi piani, a teatro no. Ma Ozpetek ha trovato un escamotage scenico: ci sono le tende che raccontano il passare del tempo e il cambio dei luoghi”.
Soddisfatta della trasposizione teatrale anche Paola Minaccioni, che interpreta in maniera grottesca Stefania Cantone, la moglie di Vincenzo. “Sono contentissima di essere stata scelta anche per questa trasposizione teatrale di Mine Vaganti. Nel film del 2010 interpretavo Teresa, la cameriera, mi auguro tra 20 anni di poter fare la nonna, che qui interpreta Caterina Vertova. Per questi dieci anni sono stati anni di vita, sono orgogliosa di questa collaborazione con Ferzan. Ho notato con piacere che come ha funzionato al cinema, Mine Vaganti ha funzionato anche a teatro”.
“Mi hanno definito la ‘Musa’ di Ozpetek, ma in realtà tutti gli attori e le attrici per lui sono delle Muse. Come per il film, anche per questa rappresentazione Ferzan mi ha messo in mezzo dal primo giorno con improvvisazioni, intuizioni, mi ha stimolato a tirar fuori la migliore parte di me per farle proprie. Per me il teatro è l’alternativa al virtuale: ho fatto poco cinema e molto teatro, per quanto mi riguarda e sul palco bisogna dimostrare se sei veramente un attore. Qui tutto è finto, ma niente è falso”.
Con Pannofino e la Minaccioni, tra gli altri attori in scena Arturo Muselli, Giorgio Marchesi, Caterina Vertova.
Giancarlo Leone