Il Kunst Meran Merano Arte presenta dal 7 marzo al 14 giugno 2020 una mostra che tratta del sentimento del Risentimento, espresso da 13 artisti contemporanei internazionali. E’ curata da Christiane Rekade.
Il risentimento sembra essere uno stato emotivo del nostro tempo, quindi questa mostra che ha per titolo “Risentimento/Ressentiment Un sentimento del nostro tempo?” analizza lo condizione emozionale che caratterizza il tempo attuale con le opere di 13 artisti contemporanei internazionali: Teodora Axente, Francesca Grilli, Massimo Grimaldi, Klara Lidén, Christian Niccoli, Riccardo Previdi, Liesi Raff, Monika Sosnowska, Barbara Tavella, Beatrice Volpi, Raul Walch, Gernot Wieland.
Questi artisti ciascuno con il proprio linguaggio artistico, partendo da diversi punti di vista, si confrontano con questa tematica. Il percorso espositivo prende l’avvio con gli autori che si paragonano sul sentimento tra arte e impegno sociale, mettendo a fuoco l’uso e le strumentazioni politiche, opponendo a questa l’idea critica del presente. Si continua con la visione dello spazio, sia pubblico che privato, nel quale vengono spesso mostrate le separazioni, le esclusioni e limitazioni che sono il terreno privilegiato per il risentimento.
La collettiva si apre con i poster del fotografo tedesco Wolfgang Tillmans (1968) fortemente convinto del sentimento di partecipazione, avendo realizzato allo scopo campagne pubblicitarie affinchè l’Inghilterra rimanesse nell’Europa. Francesca Grilli (1978) analizza questo sentimento mediante sculture, un workshop e la performance. Riccardo Previti ( 1974) tramite bandiere di stati confinanti, stampate sovrapposte e messe su un tavolo, intende escludere i valori simbolici portandoli alla quotidianeità. Raul Walch ( 1980) popone un confronto artistico non convenzionale con la realtà sociale. La sua serie di Mobiles sculture semoventi sospese come aquiloni, fa riflettere sull’equilibrio fragile della giustizia sociale.
Klara Lidén (1979) mette in atto una serie di azioni destabilizzanti in spazi domestici e urbani, per proporre nuove modalità di riappropriazione. Monika Sosnowska (1977) crea un labirinto senza uscita che fa conoscere al visitatore la sensazione di mancanza di spazio dal quale spesso nasce il risentimento. Massimo Grimaldi ( 1974) con i suoi Texts si confronta con lo spazio architettonico adottando l’uso della cartellonistica. Utilizza questo mezzo per inviare messaggi dove si interroga sui criteri di produzione e diffusione delle immagini. Barbara Tavella (1972) con i suoi dipinti basati su un procedimento di continua sovrapposizione di colore, rimanda alla etimologia della parola risentimento, come se questo fosse continuamente riproposto.
Teodora Axente (1984) riflette sul mezzo pittorico come mediano di unione tra il progetto editoriale di Alpha Beta, che è il punto di avvio della mostra. Christian Niccoli (1976) rielabora il proprio vissuto tramite disegni di tipo surreale. Lavora soprattutto con video e videoinstallazione. Espone per la prima volta queste opere considerate per anni degli appunti. Gernot Wieland ( 1968) che presenta in mostra lavori tragicomici, è presente con un’installazione, mentre Liesf Raff (1974) mette alla base una sua esperienza personale vissuta all’interno della casa dell’architetto Luis Barràgan a Città del Messico. Le sue opere sono realizzate con una sorta di rifugio con un tetto di palme, uno spazio sicuro ma nel contempo di cambiamento, di cura, di riflessione. Il Work Shop di Beatrice Volpi, terapeuta specializzata in respiro, voce, canto e ipnosi, con Per-dono invita ad entrare nella stanza del risentimento vivendo un momento di esperienza sensoriale che porta a un nuovo inizio. La rassegna fa parte di una collaborazione interdisciplinare tra il Kunst Meran, Associazione ed ensemble d’archi Conductus e la Casa Editrice Alpha Beta. Le tre associazioni indagano il risentimento dal puto di vista letterario, musicale e artistico.
Anna Camia