E’ in scena al Teatro Olimpico la XVII edizione di SuperMagic, uno spettacolo che possiamo definire senza timore di altissimo livello. Una specie di “rassegna” internazionale dell’illusionismo e della “magia”.
Den Den: straordinario manipolatore giapponese, che da una bustina rossa estrae un biglietto di carta bianca, che si moltiplica, si trasforma, si sfalda in coriandoli per poi ricomporsi, dando forma anche a sagome di uccelli che si moltiplicano all’infinito. Un numero di grandissima tecnica e di magica poesia.
Marko Karvo: dal “nulla” o quasi riesce a far apparire 5 colombi e 4 pappagalli, tre dei quali giganti che volano planando sul pubblico. Un numero eccezionale, fatto di classe e maestria, ricco di colore e di effetti stupefacenti.
Rudi Coby: esempio di illusionismo bizzarro targato Las Vegas. Ci offre una specie di fumetto, un po’ “Tiramolla” e un po’…. l’uomo con quattro gambe, che se ne amputerà due con una sega elettrica! Numero curioso ed efficace.
Magus Utopia: chiude lo spettacolo con un numero di altissimo livello, realizzato con il suo gruppo. E’ il racconto di un “nightmare”, ovverosia di un incubo: mentre dorme, gli appaiono una serie di inquietanti personaggi di aspetto medioevale vagamente alla Bosch. Avvalendosi di un supporto tecnologico non indifferente, arriva a sollevare e far ruotare il letto in cui è disteso.
In uno sfolgorio di led e di luci colorate, lampi e vampate di fuoco, ci compie un momento di grande e incredibile effetto, che esalta il pubblico e chiude in bellezza la manifestazione.
Le novità di questa XVII edizione sono rappresentate dalla presenza in platea di una giovane promessa, Matteo Fraziano, che presenta piccoli numero di prestigio a stretto contatto con il pubblico, peraltro inquadrato dalla telecamera che proietta l’immagine su due grandi schermi. Telecamera che costituisce appunto l’altra novità, così come la presenza in “buca” di un’orchestra, la Riverside musica band, che accompagna dal vivo tutta la serata.
Da vedere! Sicuramente uno spettacolo per tutta la famiglia!
Salvatore Scirè