A Rovigo, anticipando le celebrazioni dantesche, ci sarà un’importante esposizione dal 28 febbraio al 28 giugno 2019, dal titolo “Visioni d’Inferno” che presenta le opere di tre Maestri ciascuno per il proprio periodo: Dorè, Rauschenberg e Brand in Palazzo dei Concordi. Curatori Alessia Vedova, Mauro Carrera, Barbara Codogno e Virginia Baradel.
Con molto anticipo a Rovigo in Palazzo Roncate ci sarà la mostra “Visioni d’Inferno” che introduce i 33 canti e la Cantica, la cui realizzazione più celebrata è stata nell’Ottocento quella realizzata da Gustave Dorè, nel Novecento da Robert Rauschenberg e nel contemporaneo proprio per l’esposizione la realizzazione è stata affidata a Brigitte Brand.
Ovvio aver scelto Dorè per l’Ottocento perché la sua opera in 75 tavole presentata tramite un’importante collezione parmense, è quella che ha avuto maggiore diffusione ed è una delle opere grafiche più importanti del periodo. Come affermato da Alessia Vedova: “E proprio le sue illustrazioni realizzate per l’Inferno sono il suo vero capolavoro entrate a far parte dell’immaginario collettivo”. Thèophile Gautier parlava di cose create da un puto di vista “bizzarro, fantasiosi e misterioso”.
Robert Rauschenberg ha scelto invece la tecnica del disegno di riporto unendo i suoi disegni e acquarelli con pagine di riviste patinate. Barbara Codogno, curatrice di questa sezione, ha scritto: “Egli riporta a galla l’Inferno contestualizzandolo in una dimensione contemporanea. Immagini “sorgente” usate da Rauschenberg mettono infatti in relazione la vita politica e l’anima sociale americana del Dopoguerra con la narrazione epica di Dante, entrambe unite da un’ineluttabile discesa agli inferi”. La Cartella esposta è quella appartenuta al celebre gallerista napoletano Lucio Amelio.
Per il contemporaneo la scelta è caduta sull’artista tedesca Brigitte Brand che ha creato ex novo proprio per l’esposizione la sua personale visione dell’Inferno, scegliendo il Parco di un altro fiume iI Sile. Virginia Baradel ha scritto: “La potente fascinazione dell’Inferno dantesco l’ha portata a rielaborare il bagaglio dei suoi appunti visivi sulla Commedia umana, osservata alle diverse latitudini del pianeta, luoghi e le figure del primo Cantico del Poema. Nella trasfigurazione piccoli segni vaganti in spazi sulfurei ci sembrano narrare le vicende e i protagonisti dei canti, ora sollevati da onde di colore, ora affiancati da citazioni legate alla vita quotidiana”.
Inoltre grazie al Biblioteca del Seminario Vescovile di Rovigo e dell’Accademia dei Concordi verranno esposte antiche edizioni della Divina Commedia, mentre una sezione è dedicata all’Inferno di Dante edito da Mondadori, le cui illustrazioni sono state realizzate da due giovani artisti Patrick Waterhon e Walter Hutton. Non manca neppure l’Inferno di Topolino del 1949, disegnato da Angelo Broletto e sceneggiato da Guido Martina in terzine dantesche, omaggio veramente particolare al grande Poeta.
Una serie di eventi arricchirà la mostra.
Anna Camia