Cristiana Capotondi è la protagonista di una miniserie crime in 4 puntate su Rai1 da domenica 15 marzo, intitolata Bella da morire, in cui il tema dominante è la violenza contro le donne vista in un società complessa come quella contemporanea. Buono l’esordio della miniserie in termini di ascolti, visto che ha fatto registrare oltre 5 milioni e mezzo di spettatori pari al 20,4% di share. Su Canale 5 Live Non è la D’Urso ha mantenuto il suo pubblico con oltre 3 milioni di media e il 14,4% di share.
Questa è una mini serie tv in quattro prime serate, in onda con la Capotondi che ricopre il ruolo dell’ispettrice Eva Cantini, per la regia di Andrea Molaioli(La Ragazza Del Lago, Il Gioiellino) scritta da Filippo Gravino, Flaminia Gressi e Davide Serino. Una produzione Cattleya in collaborazione con Rai Fiction.
L’attrice non è la prima volta che si confronta con personaggi vittime di abusi, ha infatti, interpretato Lucia Annibali in “Io Ci Sono“, e il film di Marco Tullio Giordana ‘Nome di Donna’.
In Bella da Morire è una determinata ispettrice di polizia impegnata nell’indagine sull’omicidio di Gioia Scuderi (Giulia Arena), la più bella del paese, era soprannominata “la regina dei cuori infranti”. Il suo cadavere viene trovato in fondo ad un lago. Una serie crime che vuole contribuire a sollevare veli sui femminicidi, cercando di restituire la complessità, i retroscena e le sfumature di queste storie.
La serie parte con Eva Cantini che fa ritorno a Lagonero, sua città natale, per dare una mano alla sorella Rachele (Benedetta Cimatti), giovane mamma single del piccolo Matteo, che sta attraversando un periodo complicato. Il suo arrivo in commissariato però non sarà dei più semplici. Quando poi Claudio Scuderi (Paolo Sassanelli) si presenta per denunciare la scomparsa della figlia Gioia, aspirante showgirl, Eva sembra essere l’unica a intuire che non si tratta di una semplice sparizione.
La serie ritrae profili di donne contemporanee, emancipate, appassionate del loro lavoro che si alleano per scoprire la verità e fare giustizia per le donne a cui è stata tolta la voce e, talvolta, la vita. In questo contesto rilevante la figura di Lucrezia Lante della Rovere che interpreta nel ruolo di una giovane medico legale Margherita Laterza.
In questo contesto tutto al femminile si inserisce il personaggio di Marco, interpretato da Matteo Martari, il quale nasconderà un segreto del suo passato.
E’ una serie crime come detto, che vuole contribuire a sollevare veli su un tema tristemente attuale come quello dei femminicidi, cercando di restituire la complessità, i retroscena e le sfumature di queste storie.
Il regista Andrea Molaioli dice: “Al centro della nostra serie c’è il femminicidio, una tematica molto delicata che abbiamo cercato di affrontare con il rispetto e l’indignazione che merita, ma senza la presunzione di sapere come e dove risolvere il problema. Ma non solo. Bella da morire – sottolinea – è anche un racconto di relazioni familiari e sentimentali, complicate dalla diversità, dalla distanza e dai segreti. Complessità che si svela poco a poco, dove si può nascondere la violenza, ma in cui imprevedibilmente nasce anche la possibilità di un cambiamento”.
Fanno parte del cast anche Gigio Alberti, Fausto Maria Sciarappa, Denis Fasolo, Elena Radonicich.
Carlo Salvatore