Dantedì nei Musei Calabresi

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Museo Nazionale Archeogico di Vibo Valencia

Rispondendo all’appello del MIBACT per le celebrazioni dantesche, i Musei calabresi, avendo riscontrato alcune analogie tra i loro reperti e la Divina Commedia, si sono attivati per celebrare il Sommo Poeta.

Museo Archeologico Nazionale di Locri

L’articolo esce con ritardo tenendo conto dell’emergenza sanitaria riconducibile alla pandemia del Codiv-19.

Il Polo Museale della Calabria diretto dalla dott.ssa Antonella Cucciniello ha risposto alla direttive del MIBACT attivando Dantedì poiché alcuni musei hanno riscontrato analogie tra i loro reperti e quanto riportato nella Divina Commedia. Si comincia così dal Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valencia diretto da Adele Bonfigli, dove sono custoditi alcuni reperti che raffigurano delle sirene, mezze donne e mezze uccello, che con il loto canto attiravano i naviganti. Ulisse grazie alla Maga Circe riuscì a non soccombere e questo è descritto nel XII libro dell’Odissea, del quale Dante parla nella Commedia.

Museo Archeologico Nazionale di Metauro

Parco Archeologico Nazionale di Locri diretto da Silvia Agostino, in sintonia con quello di Vibo Valencia propone un collegamento tra mondo antico e Ulisse ricordando il canto ammaliante delle sirene e l’incontro nel XXVI canto dell’Inferno con Ulisse, presentando all’interno del museo dei manufatti che raffigurano le sirene. Gli artigiani locresi che lavoravano nel quartiere di Centocamere, oggi visitabile all’interno del Parco archeologico, creavano: balsamari in terracotta di diverse dimensioni con funzione di ex voto, dedicati Persefone regina degli Inferi, e specchi in bronzo che raffigurano queste figure create tra il VI e il V secolo a.C.  Tutto ciò è quanto unisce i due musei.

 

Museo Archeologico Nazionale di Scolacium

Il Museo Archeologico di Lametino ha celebrato il 24 e 25 marzo 2020 Dante mettendo in rete “Aspettando il #Dantedì” e “ioleggoDante, ma in calabrese”, che è la trasposizione in calabrese di alcune terzine del XV canto del Paradiso letto in streaming a cura di Domenico Benedetto D’Agostino che è la seconda traduzione integrale in Italia e prima nel Meridione, e altre iniziative a cura della dottoressa Rosanna Calabrese funzionario archeologo del Polo Museale della Calabria.

Museo Archeologico Nazionale Lamentino

Nel Museo Archeologico Nazionale di Metauro sono conservati importanti reperti provenienti da corredi tombali della necropoli Due Pompe. Sono opere legate alla cultura dell’oltretomba e il collegamento culturale avviene tramite Caronte attraverso due litografie di Gustave Dorè della Divina Commedia Illustrata nel 1861 che raffigurano l’incontro di Dante e Virgilio con Caronte che si collegano ai corredi funebri. Inoltre è stato messo on line il video con la collaborazione dello scenografo Lorenzo Pio Massimo MartinoL’incontro infernale tra il Sommo e il traghettatore delle anime perse”. E poi il tag di Metauro realizzato da Federico Manzoni concesso visibile on-line per Dantedì. E infine Il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium che ha celebrato Dante con il contributo sui suoi canali social basato sul pensiero trinitario di Gioacchino del Fiore nella Divina Commedia con le radici lontane in Cassiodoro nativo di Scolacium.

Va dato atto al Polo Museale della Calabria di aver fatto quanto possibile per celebrare Dantedì.

Savina Fermi

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