Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Smith ha deciso di far mettere on line non solo il numero 3 di marzo 2020, ma anche i due numeri arretrati della Rivista IMAGES edita dalle Gallerie che trimestralmente pubblica servizi e contributi dedicati a temi artistici e museali.
Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi ha deciso di permettere di scaricare gratuitamente dal sito: www.uffizi.it/pagine/archivio-dei-numeri-di-imagines, non solo il numero di marzo 2020, ma anche i due numeri precedenti di questa nuova rivista che secondo quanto dichiarato dallo stesso direttore Eike Smith “ La ricerca non si ferma. I musei devono farsi promotori degli studi scientifici”.
Infatti nel nuovo numero 3 della stessa IMAGES che è un periodico sul quale vengono pubblicati servizi e contributi dedicati a temi di grande importanza, si può consultare un saggio dedicato a un recente acquisto degli Uffizi, presso la Casa D’Aste Pandolfini di Firenze, che l’è l’urna cineraria romana di Titus Aelius Proculus, che nel frontespizio contiene un’epigrafe, continuando così una tradizione che risale ai granduchi Medici e Lorena che riprende dall’interruzione durata oltre due secoli quando le opere confluirono da Firenze nel Museo Nazionale Archeologico. La dotta esposizione si titola: Florentia Quanta Fuit. e pur essendo chiaramente dedicata a un pubblico specializzato, dà notizie che possono essere di interesse per tutti.
Sempre in questo numero c’è l’esaustiva e precisa elencazione della donazione che Apollonio Bassetti fece nel1699 a suo tempo al Gabinetto dei Disegni degli Uffizi, nella quale Annamaria Petrioli Tofani non solo dà l’elenco preciso delle opere, ma ne spiega il valore alla luce degli studi attuali. Novella Lapini scrive di Titus Aelius Proculus liberto di Adriano, addetto all’Officium Admissionis.
Aurora Taiuti parla della storia collezionistica delle C.D. Juliae Tittii in Galleria.
Jennifer Cantù disquisisce sull’Annunciazione del Veronese degli Uffizi in paragone a altre Annunciazioni dell’epoca.
Fabia Cazzola-Senkpiel invece dell’atto del divenire dell’immagine, medianità e temporalità nell’autoritratto poietico di Alessandro Allori( 1555)
Valeska Von Rosen scrive della Galleria dei autoritratti degli Uffizi con “The Galleria degli autoritratti in the Uffizi, autoritratti che sono stati collezionati fin dai tempi di Leopoldo de’ Medici che ben è attuale in quanto presenta la prossima apertura delle sale del primo piano della Galleria delle Statue e delle Pitture. Di Maria Vittoria Thau il lavoro di Alessandro Mazzetti ” restauratore di somma diligenza e rara perizia”.
Nonostante i testi siano altamente scientifici, riescono ad essere interessanti e possono servire ad acculturare anche i non addetti ai lavori.
Emilia Dodi