Il mito di Ulisse nell’arte

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Luca Giordano Ulisse a Calipso

Finalmente riapre nei Musei di San Domenico a Forlì la mostra dedicata all’eroe omerico denominata “Ulisse L’Arte e il Mito” che rimarrà aperta fino al 31 ottobre2020 con necessità di prenotazione, giuste le vigenti norme sanitarie, al numero 199.15.11.34 o acquistando il biglietto su www.ticketone.it.

Testa di Ulisse marmo bianco I sec.d.C.

 

Riapre nei Musei di San Domenico a Forlì la mostra dedicata al mito di Ulisse e quanto questo mito abbia avuto presa sugli artisti di tutti i tempi, iniziando con l’opera guida della mostra l’Ulisse di Sperlonga, opera in marmo risalente al I secolo dopo Cristo, per far comprendere non solo il valore delle opere esposte, ma soprattutto quanto Ulisse abbia avuto spazio presso pittori, scultori, mosaicisti, ceramisti arazzi e opere grafiche, in tutti i tempi partendo dal III secolo a.C.

 

Giorgio de Chirico Autoritratto come Odisseo

 

E’ una mostra che presenta 200 opere che provengono non solo da musei italiani, ma anche dal Musée d’Orsay di Parigi, dalla Royal Academy di Londra, dall’Ermitage di San Pietroburgo, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dall’ Università di Ginevra, per citarne solo alcuni. Tra le opere da ammirare a Penelope del Beccafumi, La Circe invidiosa di Waterhouse che proviene dall’Australia, le Muse inquietanti di De Chirico, Ulisse di Arturo Martini, il Cavallo tatuato di Mimmo Paladino e poi alcune opere che dimostrano come questo mito abbia inciso su tutti gli artisti di tutti i tempi.

 

Domenico Beccafumi Penelope

 

Di De Chirico oltre alle Muse Inquietanti opera metafisica, c’è una straordinaria tela L’autoritratto in veste di Odisseo nel quale l’artista si ritrae nudo con la barba seduto su un cubo coperto da un drappo rosso, di Luca Giordano un Ulisse con Calipso, di Füssli Tiresia che predice il futuro e altre opere tra le quali tutte quelle dedicate alla statuaria antica; in effetti un viaggio che in un certo senso replica quello di Ulisse, facendo vedere come nell’arte da secoli questo mito si è diffuso cambiando secondo il periodo nel quale è stato realizzato.

 

Johan Henrich Füssli Tiresia predice il futuro

 

Ad aprire il viaggio c’è l’ossatura della nave greca arcaica di Gela databile tra il VI e il V secolo, ritrovata nel 1988 nel mare di Contrada Bufala al largo di Gela a cinque metri di profondità. Le parti recuperate raggiungono una lunghezza massima di 17 metri e una larghezza massima di 4,30. A questa si aggiungono alcuni ritrovamenti subacquei del patrimonio archeologico del Mediterraneo Antico, che permettono che vedere le caratteristiche dell’imbarcazione e la storia della navigazione nonchè le tecniche di costruzione impiegate al tempo, il che ha consentito un allestimento di grande importanza grazie anche alla collaborazione della Regione siciliana.

Un’esposizione che è certamente da visitare.

Anna Camia

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