La raccolta di racconti “Nel mare stellato” a cura di Christian Delorenzo (ET Biblioteca) mette insieme un arcipelago di diciotto storie di autori e generi diversi, dedicate alle isole e diviso in quattro parti tematiche, “Il triangolo dell’amore”, “Dei delitti e delle pene”, “Un mare d’orrore” e “Il cielo in una terra”.
Nuova raccolta dedicata alle isole ma è ancora il mare che fa da protagonista?
“In qualche modo, fin dal titolo Nel mare stellato, che ’ispira al racconto, incluso nell’antologia, di Jack London, dove si parla dell’avventura di un missionario in un’isola di cannibali, nelle Figi. Nell’originale siamo di notte, quando l’acqua riflette il cielo. Mentre il titolo, così sospeso – spiega Delorenzo – vuole giocare sull’idea che le isole possano essere astri di cui il mare è compunto, soli sullo specchio dell’acqua. Del resto, se, come diceva Shakespeare nel sonetto 33, ci sono astri terrestri, perché non possono esserci astri marini? Tuttavia, l’immaginario isolano, sebbene contenga quello marino e da quello marino sia a sua volta contenuto, allo stesso tempo lo trascende. Quindi, sono le isole a fare da protagonista in questa antologia. Ma il mare è un comprimario fondamentale”.
Il prologo è un racconto in tre tappe, quanto il concetto di isola e quindi isolamento è ancora attuale?
“La grande letteratura è, per sua stessa natura, attuale, nel senso che ogni lettore può scoprire elementi che riflettono l’attualità. Non sfugge a questa magia il piccolo capolavoro di David Herbert Lawrence che, come hai ricordato tu, fa da prologo e ouverture: L’uomo che amava le isole. Non darei, sull’isolamento, chiavi d’interpretazione retrospettive, che in ogni caso non ci sono state, poiché la selezione, ma soprattutto la scrittura, è avvenuta in tempi non sospetti. Mi piace che sia la libertà a guidare la lettura. Ci tengo anche a sottolineare che non è un’antologia di soli ‘classici’ del passato. Ci sono racconti di Don DeLillo e Alice Munro, oltre all’inedito di Ernesto Franco, già autore del suggestivo Isolario. Senza dimenticare i contemporanei, ormai classici, come Agatha Christie e Julio Cortázar”.
“Sì, le quattro sezioni rappresentano una sorta di cartografia del letterario, con la presenza di molti generi, a cui spero che il lettore possa sentirsi vicino. Si parte – spiega il curatore – con ‘Il triangolo dell’amore’, dove predomina la dimensione, come si può intuire, del tradimento, con poco rosa, ma abbastanza giallo. Un giallo classico, quello di Gilbert Keith Chesterton, dà l’avvio alla seconda sezione, ‘Dei delitti e delle pene’, dove si va poi verso una rappresentazione purgatoriale dell’isola, quale luogo di passaggio per corpi e anime: penso al racconto di Joseph Conrad, ambientato tra le colonie penali all’inizio del Novecento”.
“‘Tra noir e nero oscilla ‘Un mare d’orrore’, dove pure la penna di un autore come Arthur Conan Doyle abbandona la detection per mettersi sulle tracce di un demone alla foce del fiume Ogooué, nel Gabon, e uno scrittore di fantascienza del calibro di Herbert George Wells si tuffa nella preistoria per riesumare un animale mitico, uno struzzo gigantesco, trascinandolo su un’isola immaginaria, insieme con un novello Robinson Crusoe. Si chiude con ‘Il cielo in una stanza’, dove si alternano fiaba e realtà, fantastico e fantasia”.
Isole reali e di fantasia, come le hai selezionate?
“Isole di fantasia, esatto. Come quella della Felicità di Madame d’Aulnoy (la prima fiaba pubblicata in francese), quella della Fata di Edgar Allan Poe, quella delle Voci di Robert Louis Stevenson… Ma ci sono, nell’antologia, anche ‘storie fantastiche di isole vere’, per citare il titolo del racconto di Ernesto Franco: l’isola di Fuoco che sorge al largo della Nuova Zelanda nel racconto di Emilio Salgari, la mitica ‘Isola di Nausicaa’ che però si trova nell’Ontario di Alice Munro, la misteriosa Xiros nell’Egeo cantato da Julio Cortázar. Ma non dimentichiamo le isole, come dici tu, ‘reali’. Per esempio, i Caraibi di Don Delillo, Rodi quando, tra le due guerre, era un possedimento italiano, l’isola di Ré nell’Atlantico a Ovest della Francia, le Sanguinarie nel golfo di Ajaccio, l’isola di San Pietro nel lago di Bienne, in Svizzera… Insomma, ce n’è per tutti i gusti”.
“Per fare questa selezione, ho letto – sottolinea Delorenzo – più di duecento racconti. Mentirei se dicessi che non ho scelto le storie che mi ‘parlavano’ di più; ma sarebbero venute fuori tre, forse quattro antologie, se avessi dovuto includerle tutte. Quindi, ho cercato di scegliere quei testi che mi sembravano più rappresentativi per il tema delle isole, puntando alla varietà, senza però avere la pretesa di essere esaustivo. Nonostante la divisione in sezioni tematiche, ogni racconto ha una sua identità ben definita. Un po’ come le isole negli arcipelaghi”.
Storie di isole ma anche storie di viaggi?
“Potrei rispondere come alla prima domanda: il viaggio, come il mare, c’entra sempre, con le isole. Forse c’entra ancora di più quando si parla di narrazione, se è vero, come dicono Campbell e Vogler, che ogni storia ricalca, per il protagonista, le tappe di un viaggio. Ma al di là di questo, spero che sia l’esperienza di lettura, per chi avrà voglia di tuffarsi tra le pagine di questa antologia, a rappresentare un bel viaggio. E grazie per questo bel viaggio attraverso le tue domande, Cristina”.
Cristina Marra