Sabato 25 luglio 2020 alle ore 21 si celebra nell’Arena dei Giardini della Biennale, prima della programmazione del film classico, un grande fotografo veneziano Fulvio Roiter con un filmato delle foto più significative e interessanti di Venezia.
Fulvio Roiter (1926-2016) grande fotografo veneziano scomparso quattro anni or sono, ha amato svisceratamente la sua città riprendendola dapprima in bianco e nero e poi dosando sapientemente i colori, per renderla ancora più bella di quanto non sia. Dedicatosi fin dal 1947 alla fotografia ne ha fatto la sua professione dal 1953, pur diplomato in chimica. Inutile in questo contesto dare tutta la sua biografia dato che è stato sempre notissimo anche per i suoi libri fotografici da tutto il mondo. Venezia però è sempre stata nel suo cuore.
L’ha rappresentata in modo romantico ma non oleografico, sia in bianco e nero, che a colori come scritto da L. Bertolucci” Foto delicatissime, elegantissime nella loro apparente semplicità, composizioni da pelle d’oca, raffinatezza, gusto, equilibrio e originalità.” Gli hanno fatto eco I. Montanelli:“Nessuno sa cogliere come lui altre cose, anche il senso delle cose” e A. Bevilacqua: “Ritenerlo un fotografo illustratore è un insulto. Egli è un rabdomante e i rabdomanti non ubbidiscono alla logica….Scrive versi con la macchina fotografica Roiter”.
Il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, scrive “E’ un onore per tutti omaggiare il grande fotografo veneziano in uno dei luoghi più affascinanti e magici della città. Farlo poi, prima della proiezione di un grade classico come Fat City, capolavoro di Huston, non può che essere la cornice perfetta per onorare Fulvio Roiter, un uomo che attraverso le sue vedute è ancora presente in mezzo a noi. Nessuno meglio di lui è riuscito a raccontare la bellezza di Venezia, quella impressa sull’obbiettivo della sua macchina fotografica posizionata fra le colonne della Piazzetta e quella che usava per raccontare una storia in uno scatto, un frame di vita quotidiana vissuta da tanti ignari personaggi che si sono trovati a diventare protagonisti ri un racconto. Proprio quelle emozioni che lo strappavano dalla monotonia della quotidianeità.”
Fulvio Roiter diceva. “Dicono che l’abitudine distrugga l’occhio, vivi in un luogo e finisci per non vederlo più, Può darsi, ma non vale per me, mi salva l’emozione “.
E bisogna dire che le foto, sia in bianco e nero che a colori, di emozioni ne danno certamente, fanno vedere una Venezia con gli occhi di chi l’ha tanto amata, nulla a che vedere con la Venezia oleografica o quella del contemporaneo; una Venezia vista anche di notte quando si poteva sentire lo sciabordio dell’acqua, ma anche la Venezia del famoso Carnevale o quella della Grande Regata Storica. Chi ama veramente la città lagunare amerà senz’altro il filmato con le foto di Roiter perché potrà tornare a vederla con amore e nostalgia.
Emilia Dodi